L’Italia pagherà nel 2004 una bolletta energetica – ovvero il costo per le fonti di energia dall’estero – decisamente salata: 28,8 miliardi di euro, 2,3 miliardi in più (+9%) rispetto all’anno scorso.
A causare il rincaro è stato il greggio, con una bolletta petrolifera 2004 che registra un +11,4% sul 2003, nonostante il calo dei consumi ed il supereuro. Senza questi fattori, il costo per l’approvvigionamento dell’oro nero dall’estero sarebbe lievitato ulteriormente a 18,8 miliardi. Lo si rileva da pre-consuntivo annuale dell’Unione Petrolifera.
La spesa del 2004, però – lascia prevedere l’Up – potrebbe ridimensionarsi l’anno prossimo: nell’ipotesi di una quotazione del greggio per il 2005 sui 37 dollari al barile in media annua ed un cambio euro-dollaro a quota 1,35, la bolletta per le fonti energetiche dovrebbe infatti attestarsi sui 28 miliardi di euro, 800 milioni in meno cioè di quella stimana per quest’anno.
In particolare nel 2004 sono cresciuti “sensibilmente” i consumi di gas e quelli del carbone (+11,8%) e delle fonti rinnovabili (+7%). E’ invece in calo quello di petrolii (-3,6%). Oltre al greggio, hanno pesato sulla bolletta energetica – passata al 2,1% del Pil contro il 2% del 2003 – anche gli aumenti dei prezzi del carbone (+68% del prezzo in dollari) e del gas (+12% per quello importato in Italia).