Si è costituito e insediato il Coordinamento provinciale degli enti di servizio civile (Copresc). E’ la nuova associazione mista pubblico-privata chiamata a rappresentare, sensibilizzare, promuovere e sostenere il servizio civile che con il 2005, a seguito del mutato quadro normativo (superamento della leva obbligatoria e dell’obiezione di coscienza), diventa volontario.
Al Coordinamento finora hanno aderito una cinquantina di enti pubblici, di associazioni di volontariato, assistenza e promozione sociale. Ma altri si apprestano ad aderire; gli enti accreditati sono 140.
A presiedere il Coordinamento è l’assessore provinciale alle Politiche sociali Maurizio Guaitoli. Insieme a lui fanno parte del comitato direttivo Francesca Maletti, assessore alle Politiche sociali del Comune di Modena, Greta Barbolini dell’Arci, Alessandra Trabucco dell’Avpa Croce Blu, Paolo Rabboni della Caritas diocesana, Franco Saracino della Cenasca-Cisl e Adelmo Bastoni dell’Ipab Della Repetto di Castelfranco Emilia.
Finora il servizio civile sostitutivo del servizio militare poteva contare su circa 500 obiettori di coscienza e 80 volontari. Un’esperienza che dovrà essere rimodulata alla luce della nuova situazione e che enti ed associazioni intendono proseguire, consolidare e far crescere. Per sostenere l’avvio del Coordinamento, la Provincia ha deliberato un contributo di 5mila euro.
“Il servizio civile volontario – afferma l’assessore provinciale alle Politiche sociali Maurizio Guaitoli – rappresenta per i giovani una importante e spesso unica occasione di crescita personale, un’opportunità di educazione alla cittadinanza attiva e un prezioso strumento per aiutare le fasce più deboli della società. Esso può costituire, inoltre, un importante strumento a disposizione degli enti pubblici e delle associazioni impegnate nel sociale per coinvolgere e formare i giovani alla cultura della solidarietà e della partecipazione, di contro ai messaggi che tendono a trasformarli da cittadini titolari di diritti e doveri, in semplici consumatori indifferenti alle sofferenze dei più deboli”.