Torna, questa sera alle ore 21, ‘”Tracce d’Autore” la nuova iniziativa a cura del Servizio Attività Culturali” del Comune, allo spazio della Paggeriaarte in Piazzale della Rosa.
Autore della serata sarà un modenese doc: Edmondo Berselli che ha appena presentato il suo ultimo libro: ‘Quel gran pezzo dell’Emilia‘
C’era una terra dai confini indefiniti che è il Sud del Nord e il Nord del Sud: qualcuno la chiama Emilia. Due passi più in là prende i colori della Romagna. Guarda con curiosità Milano. Passa il Po ed è di casa a Mantova. Forse è un laboratorio politico, dove si aggirano ancora vecchi comunisti pragmatici per i quali il socialismo era “il capitalismo governato da noi”, insieme a mortadelle dal volto umano, cinesi importati e vecchi punk che sembrano la reincarnazione di Ligabue (nel senso di Antonio, il pittore). E’ una terra di nichilisti ed empirici, balzani e creativi, cordiali e collerici, come i pittori lunatici e i naif che narrano la pianura. Di bottegai sublimi, esteti bolognesi che si appassionano al bel gioco e alla bella tavola, innamorati perdutamente di Roberto Baggio e fugacemente di Giorgio Guazzaloca. Di creatori di illusioni, come il mago dei sogni Federico Fellini e il sognatore tattico Arrigo Sacchi.
C’erano i comunisti, che sembravano eterni, e quindi si poteva vivere, e bene, senza la politica. Cioè creare un complesso beat, organizzare concerti, tirar su dal niente una radio privata, mettersi a cantare come Caterina, l’Equipe, Francesco, Augusto, Vasco, Pierangelo, Ligabue (nel senso di Luciano, il rocker), Adelmo (nel senso di Zucchero) e tutti gli altri.
Edmondo Berselli, emiliano nel senso modenese, editorialista del quotidiano “la Repubblica” e del settimanale “L’Espresso”, direttore della rivista “Il Mulino”, ha pubblicato alcuni libri, fra cui il cult book Il più mancino dei tiri (1995) e Canzoni. Storie dell’Italia leggera (1999). Nel 2003 il suo saggio Post-Italiani. Cronache di un paese provvisorio, edito da Mondadori, ha suscitato un ampio dibattito, ed è stato giudicato una delle interpretazioni più personali e riuscite della realtà italiana contemporanea.