Terme, centri benessere, agriturismi,
enogastronomia ma anche crociere: gli italiani sono
evidentemente stanchi e stressati e riscoprono la bellezza del
relax, dell’essere massaggiati e ‘coccolati’ o del potersi
divertire e svagare senza avere pensieri.
Non a caso il settore
termale, che lo scorso anno ha registrato un calo del 5,9%,
lancia segnali concreti di ripresa.
Anche in montagna vanno bene le località che affiancano, a piste
di sci e buoni impianti di risalita, terme, centri benessere e
attività ricreative, anche per chi non scia. Assotravel ha
calcolato che quest’anno a Natale e Capodanno i centri benessere
e gli agriturismi faranno registrare un +10% mentre la montagna
avrà il tutto esaurito.
Secondo i calcoli di Telefono Blu, invece, a fine stagione,
ovvero a Pasqua, potrebbero essere non meno di 5 milioni gli
italiani che saranno stati sulle Alpi e sugli Appennini. Anche
un’indagine Confesercenti-Swg conferma che poco più di un
milione di italiani si muoverà in occasione del Natale mentre i
restanti tre milioni saluteranno in vacanza l’arrivo del nuovo
anno. Quanto alle destinazioni, la più gettonata sarà la
montagna, dove andrà il 52% dei vacanzieri, mentre un 14% si
recherà al mare ed un altro 14% visiterà città d’arte: le
regioni più frequentate saranno dunque il Trentino (13% del
campione l’ha scelta) e la Lombardia (11%).
I giovani, secondo i dati raccolti dal Cts, il Centro
turistico studentesco, per il prossimo Capodanno privilegeranno
le città europee, in particolare Praga, Londra e Berlino, ma
non disdegneranno la natura: trekking naturalistici e
agriturismi in primo luogo. Ad andare male, invece, sono
l’Egitto e il Medio Oriente, colpiti dagli attentati
terroristici e dalla vicinanza all’Iraq, mentre ‘tengono’ le
destinazioni a lungo raggio (Caraibi), l’Oriente, e c’é una
buona ripresa degli Stati Uniti, grazie al dollaro debole.
Telefono Blu ha infine calcolato i costi medi sulle
principali stazioni sciistiche delle Alpi e degli Appennini –
delle strutture e dell’abbigliamento – tenendo conto che ogni
località ha prezzi diversi e che in media ci sono differenze
anche del 20%.