Quanto e perché sono aumentati i prezzi? Chi sono i gruppi sociali più colpiti? Che ricadute vi sono sulle imprese? Con quali metodologie vengono fatte le rilevazioni? Che differenza c’è tra l’inflazione misurata e quella percepita? A queste domande cercherà di dare risposta il secondo seminario sull’inflazione che, promosso dalla Provincia di Modena, si svolge domani pomeriggio, alle 17.30, nell’aula magna ovest della facoltà di Economia Marco Biagi dell’Università di Modena e Reggio Emilia.
Intervengono: Giuseppe Marotta (Università di Modena e Reggio), Massimo Baldini (Università di Modena e Reggio) e Giuliano Orlandi (ufficio statistica del Comune di Modena).
L’iniziativa, dal titolo ‘Misura e percezione dell’inflazione in Italia; come e per chi è aumentato il costo della vita‘, oltre che da Provincia e Università, è promossa dai Comuni, dalle associazioni di categoria e dei consumatori e dai sindacati, nell’ambito di un ciclo di interventi che hanno l’obiettivo di contribuire a migliorare la conoscenza delle questioni legate all’inflazione e ai prezzi.
Sulla questione da tempo è aperta una contesa che coinvolge istituti di ricerca, consumatori, politici e studiosi: da una parte l’inflazione percepita che si aggirerebbe sul 7,5 per cento mentre quella misurata dall’Istat è del 1,9 per cento. Perché si registra questo forte divario? Risposta non facile che richiede una analisi per tipologia di reddito, famiglia e relativo paniere di riferimento. Il seminario, quindi, sarà anche l’occasione per illustrare le modalità di rilevazione della variazione del costo della vita effettuata dal servizio Statistica del Comune di Modena per conto di Istat, nonché le possibili modalità utili per indagare, a scala locale, le variazioni dei prezzi riferiti ad un paniere ridotto di prodotti acquistato da alcune tipologie rappresentative di famiglie modenesi. Secondo l’ultima misurazione (novembre 2004 rispetto al novembre del 2003) a Modena l’inflazione ha fatto registrare un incremento dello 0,9 per cento.