Hanno passato sotto stiro centinaia di pergamene accartocciate, rinsaldato migliaia di pagine corrose dagli inchiostri, rammendato preziosi incunaboli ammuffiti. E, nell’arco di un secolo esatto, hanno scritto una storia fatta di pazienza, di silenzi e di antica cura per i libri. Alla bottega dei Gozzi , la principale legatoria modenese del Novecento, attiva dal 1902 al 2002, è dedicata la mostra che sarà inaugurata questo pomeriggio alle 17 nelle sale del Museo civico d’arte, visitabile fino al 25 aprile del prossimo anno.
Realizzata dal Museo in collaborazione con la Biblioteca Estense, l’esposizione propone legature selezionate nell’ambito della vasta produzione realizzata per la Biblioteca ed esemplari tuttora conservati dalla famiglia.
Tre generazioni si sono passate il testimone nell’attività di legatoria artistica e di restauro di manoscritti, opere a stampa, disegni e incisioni: il nonno Dante (1870-1946), il figlio Rolando (1900-1979) e il nipote Pietro, nato nel 1934, che ha recentemente donato al Museo alcuni interessanti materiali legati al mestiere di legatore.