Un progetto per i prossimi 30 anni. Questo vuole essere il Piano Urbano della Mobilità le cui linee di indirizzo iniziano proprio in questi giorni un lungo percorso di approfondimento con la città e le sue rappresentanze economiche, sociali ed istituzionali.
La scommessa per il futuro si chiama “Modena Metropolitana”. Una metrotramvia che viaggia in superficie, su binari in andata e ritorno, ed è proposta come vero e proprio asse portante della prima fondamentale priorità individuata dal PUM: puntare al massimo utilizzo del trasporto pubblico collettivo in sede propria. Un progetto che Atcm, Comune, Provincia e Agenzia per la Mobilità stanno ridisegnando per affrontare i problemi della città, ma per rispondere anche alle esigenze di mobilità dei principali distretti della provincia, in una logica sovracomunale.
Oggi Modena vive tutti i problemi di un’area metropolitana: inquinamento, incidenti, stress da tempi di trasferimento. Gli esperti che spesso sono stati chiamati a valutare le condizioni del traffico a Modena, non hanno mai descritto una situazione drammatica, specie se confrontata con altre analoghe realtà in Italia ed in Europa. Le previsioni, però, ci dicono che nei prossimi anni aumenterà la pressione della motorizzazione privata con spostamenti giornalieri in crescita nell’area urbana, ma soprattutto, ed in misura preoccupante, nei collegamenti con i centri maggiori intorno alla città. Queste realtà subiranno nei prossimi anni una forte espansione abitativa che ovviamente si tradurrà poi in necessità di collegamento con i luoghi di lavoro che, a loro volta, tenderanno invece a rimanere a ridosso del capoluogo.
Per questo il piano della mobilità ed il progetto di Metrotramvia puntano a rispondere a tre esigenze distinte, ma collegate: gli spostamenti all’interno dell’area urbana, quelli in entrata ed in uscita dalla città, i collegamenti con il territorio provinciale. Sono anche altre le priorità individuate ed affrontate dal Piano Urbano della Mobilità. La prima punta ad una ulteriore estensione della rete delle piste ciclabili che rappresentano già oggi, con il 13% degli spostamenti, una valida alternativa all’auto nei percorsi urbani. Tutto questo, anche in un’ottica di consolidamento della qualità della vita, per una mobilità sempre più sostenibile.
Non meno significativa, anche per volume di investimenti con oltre 40milioni di euro all’anno da parte del solo Comune di Modena, l’attenzione dedicata al potenziamento della viabilità, in particolare nei tratti dove si registrano già ora punti di congestione, ed ai temi della sosta, cui il documento di pianificazione riserva la sua parte finale, quasi un’anticipazione del piano della sosta che verrà presentato nella primavera del 2005.