Quasi 70 mila società cooperative attive, che occupano 786mila persone, oltre a 5.674
cooperative sociali con 149 mila addetti.
Parte da questi dati il ‘primo rapporto sulla cooperazione‘ curato da Unioncamere e istituto Guglielmo Tagliacarne, presentato stamani. Si tratta di numeri che fanno assumere all’Italia, in ambito comunitario, una posizione di assoluto rilievo: le cooperative nella Ue a 15 sono 300mila, con oltre 83,5 milioni di soci e l’impiego di 4,8 milioni di addetti.
Il comparto edilizio e delle cooperative abitative mostra la maggiore concentrazione di imprese cooperative. Il settore rappresenta il 22% della totalità delle imprese cooperative (15.378) con una crescita di 2.578 unità produttive nei primi sei mesi del 2004 rispetto all’anno precedente.
Le imprese cooperative occupano 786.092 persone a livello nazionale, con una incidenza sul totale degli occupati extra-agricoli pari al 5%.
L’Emilia Romagna presenta l’incidenza più alta di occupati nelle cooperative rispetto al totale degli occupati esclusa l’agricoltura (9,84%), mentre la Valle d’Aosta si posiziona all’ultimo posto (2,85%). Emilia Romagna (144.480) e Lombardia (142.226) sono le regioni in cui si concentra il maggior numero di occupati nel settore.
Il peso delle donne in termini di addetti nelle cooperative varia notevolmente a livello territoriale: alta, ad esempio, l’incidenza in Piemonte e nelle province emiliane. Al sud, invece, e soprattutto in Sicilia, prevale nettamente la componente maschile. Il peso detenuto dalle cooperative femminili rispetto al totale delle cooperative è, a livello nazionale, pari a 17,7 punti percentuali, con punte uguali o superiori ai 27 punti in Abruzzo, Basilicata e Sardegna.