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A Modena, Reggio e Bologna settimana Stockhausen

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Ritorna in Italia Karlheinz Stockhausen, personalità di spicco della musica contemporanea, con un progetto unico, promosso da quattro importanti realtà della Regione Emilia Romagna: AngelicA festival, Teatro Comunale di Modena, Teatro Comunale di Bologna, REC Festival d’Autunno di Reggio Emilia.


Il progetto prevede 6 serate di concerti e 3 incontri pubblici suddivisi nelle tre città, attorno alla figura di Stockausen, compositore unico, animato da instancabile spirito di ricerca e sperimentazione, caratterizzato da una originale forma di spiritualità e da un uso personale dell’acustica, dell’elettronica, e della spazializzazione del suono.



Ogni città ospiterà un incontro pubblico con il compositore (a Bologna il 6/11, a Modena l’8/11, a Reggio Emilia l’11/11) seguito dai concerti (Bologna, Teatro Manzoni 6 e 7/11; Teatro Comunale di Modena 9 e 10/11; Reggio Emilia Teatro Ariosto 12 e 13/11).
A Bologna, precede l’apertura del progetto la proiezione di rari documentari su Stockhausen nel ciclo di film su compositori di questo secolo Voci dell’Aldilà presentato da AngelicA (Raum, 5/11) che proseguirà con altri appuntamenti sino a dicembre.


L’evento è un invito (agli studenti, agli appassionati ma anche a chi non conosce l’opera di Stockausen) a seguire l’intero percorso Bologna, Modena e Reggio Emilia, con notevoli agevolazioni: il carnet per seguire tutti i concerti costa 18 Euro (distribuito a Bologna nella sede di Angelica: Raum), i singoli concerti 6 Euro (in vendita alle casse dei teatri).



Nato in Germania nel 1928, Stockhausen è divenuto a partire dagli anni Cinquanta un protagonista assoluto della musica colta contemporanea. Dal 1957 ha diretto i famosi corsi estivi di Darmstadt, luogo di incontro e di sperimentazione delle avanguardie musicali europee, dove si sono formati tutti i grandi compositori a partire dagli anni Sessanta. Pioniere instancabile delle grandi scoperte della musica contemporanea, Stockhausen ha radicalizzato la lezione di Webern, progettando una estensione dei procedimenti seriali a tutti i parametri del suono. La sua indagine si è rivolta inoltre ad una nuova concezione del tempo musicale e alla progettazione per strutture, a cui è seguita la sperimentazione elettronica con l’unione di strumenti e suoni elettroacustici. A partire dagli anni 70 il compositore sperimenta l’uso di materiali eterogenei con influssi mistici. Infine approda ad una tecnica di dilatazione e trasformazione di formule base dell’impalcatura musicale che si esprime nel ciclo “Licht” (Luce).