Santarcangelo 41. Festival Internazionale del Teatro in Piazza conclude l’andamento triennale che, a partire dal 2009, ha visto avvicendarsi alla direzione artistica Chiara Guidi della Socìetas Raffaello Sanzio di Cesena, Enrico Casagrande del riminese Motus e che vede ora al lavoro Ermanna Montanari del Teatro delle Albe di Ravenna.
Il triennio – che insieme ai tre direttori artistici vede all’opera il coordinamento critico-organizzativo composto da Silvia Bottiroli, Rodolfo Sacchettini, Cristina Ventrucci – ha portato alla creazione di festival diversi tra loro per colore e temperatura, ma accomunati da istanze condivise, focalizzate principalmente nella reinvenzione dell’idea di teatro in piazza – vocazione originaria del festival – e dunque del rapporto del teatro con lo spettatore, e nel rafforzamento delle relazioni internazionali attraverso la presenza delle più significative esperienze di artisti stranieri insieme alle compagnie italiane.
“Santarcangelo 41” è stato presentato questa mattina a Bologna, nella sede della Regione Emilia-Romagna. “L’idea – ha affermato l’assessore regionale alla Cultura, Massimo Mezzetti – è quella di estendere la politica di coordinamento del contemporaneo varata a Bologna anche al resto dell’Emilia-Romagna. Il contemporaneo è il terreno del presente e del futuro, e il festival di Santarcangelo è in quest’ambito il più anziano e consolidato, il decano di queste preziose esperienze”
“Il Festival del Teatro in Piazza – ha commentato il presidente dell’Associazione Santarcangelo dei Teatri Mauro Morri, sindaco di Santarcangelo – in questi quarant’anni, ha dato vita a una sfida continua, a un confronto anche acceso, in ogni caso, a sollecitazioni che hanno scongiurato chiusure intellettuali, torpori culturali, arretramenti sociali”.
In programma dall’8 al 17 luglio, Santarcangelo 41 svilupperà la propria ricerca sul paradosso della figura dell’attore, sulla sua irriducibilità: “L’attore, figura concreta del ‘fare-disfare-rifare’, ora scheletro e misura della scena, ora punto di crisi, stonatura, margine dell’esistenza, si fa carico di una continua trasformazione: per questo è un eretico, per questo il suo sapere è un sapere ‘politico’ ” afferma Ermanna Montanari, che continua: “L’attore non è niente di nuovo, non appaga la smania di novità, bensì ci trascina nella profondità della psiche. Attore è parola-baratro, che ci interroga prepotente, come il rigore anarchico della sua voce. Un ‘venir fuori’, un manifestarsi dell’essere nel suo pudore, nella sua indecifrabile sessualità”.
Molti dei lavori che compongono il programma sono stati creati in relazione a questo punto di ricerca sull’attore e la sua trasmutazione. La natura di Santarcangelo 41 è una natura “corale”, e non solo per i cori occasionali, appositamente creati per Santarcangelo 41, che si manifesteranno nello spazio urbano, orizzonte “politico” di quella comunità cui il teatro allude dalle origini: corale lo è nel modo stesso in cui ha preso forma l’intero disegno in dialogo con gli artisti che vi partecipano. E nello stesso tempo questo festival presenta anche una chiara natura “verticale”: ai cori si alterneranno le monadi, figure-mondo di attori e attrici. Natura verticale resa evidente anche nel suo snodarsi ogni sera dai teatri alle piazze, ai balconi, alle grotte, ai giardini e agli anfratti inattesi, fino alla Sala Consiliare del Comune con la sua carica simbolica e la sua aura pubblica. Il festival si irradierà dagli interventi all’aperto di attrici-cantanti e musicisti, fino al “muezzin” della poesia (Mariangela Gualtieri) che dal punto più alto della città, la torre civica, canterà al crepuscolo i suoi “grazie” in versi.
Tra i cori che producono il bagliore di questo festival ve ne sono due con la potenza dell’onda: Eresia della felicità e Chiamata pubblica. Il primo è un “plotone” di duecento adolescenti provenienti da diverse città d’Italia e del mondo (Belgio, Senegal, Brasile, Stati Uniti), che si riuniranno allo Sferisterio per un laboratorio esplosivo, una creazione a cielo aperto per Vladimir Majakovskij a cura del Teatro delle Albe. L’altro è un popolo di sedie donate al festival dai teatri italiani: “In un momento così difficile per le sorti della cultura del paese, abbiamo sentito la necessità di far vibrare la nostra voce oltre i confini chiusi dei teatri e di farlo con una chiamata pubblica; nel groviglio dei pensieri e nel tentativo di trovare un’idea capace di incarnare questa tensione, ci siamo imbattuti in una visione di forte bellezza: abbiamo immaginato la piazza centrale di Santarcangelo come una platea a cielo aperto composta da sedie provenienti dai teatri italiani”. All’appello lanciato dal festival sono già arrivate un centinaio di adesioni entusiaste.
Una chiamata plurale è stata rivolta alle compagnie che hanno segnato la direzione artistica triennale 2009/2011, Socìetas Raffaello Sanzio, Motus e lo stesso Teatro delle Albe, per festeggiare la chiusura del percorso condiviso: le tre realtà offrono un generoso dono al festival presentando i loro nuovi percorsi di ricerca (autoprodotti dalle compagnie stesse e da risorse indipendenti da quelle destinate a Santarcangelo 41).
Santarcangelo 41. Festival Internazionale del Teatro in Piazza
Il terzo movimento del triennio 2009/2011 porta a compimento la vocazione internazionale del festival con la presenza di artisti provenienti da Giappone, Ungheria, Germania, Bulgaria, Gran Bretagna, Cecoslovacchia, Canada, Lettonia, Finlandia, Francia, Stati Uniti. La compagnia giapponese Seinendan diretta da Oriza Hirata (8-10) presenta due lavori di diversa dimensione – l’affresco corale “Tokyo Notes” e il breve e crudele “The Yalta Conference” – componendo un mondo teatrale dove la parola risuona nel colloquio e nella sua ombra; e la compagnia ungherese diretta dal regista Kornél Mundruczó (15 e 16) presenta per la prima volta in Italia il lavoro che l’ha resa celebre in tutta Europa, “Frankenstein Project”, dove il teatro entra ed esce da se stesso, confondendo lo spettatore e ogni sua certezza. A queste due ampie formazioni si affiancano i performer solitari Antonia Baehr (dalla Germania, 16 e 17) – che dedica all’atto del “Ridere” un’attenzione musicale e gestuale con esiti contagiosi – e Ivo Dimchev (di origine bulgara, 8 e 10, prima italiana), “artista-mondo” la cui ferocia inghiotte e fa a pezzi ogni possibile finzione, ogni utopica realtà, in “Som Faves”; dalla Gran Bretagna “Etiquette” di Rotozaza (8-17), una perla di teatro incarnato nello spettatore. Una selezione di artisti europei legati al progetto Intersection della Quadriennale di Praga, e opere video di Jérôme Bel, Marina Abramovic e un intervento di Camille Rocailleux (vedi “Intersection” e “Miniature”).
Per quanto riguarda la musica, che attraversa l’intero programma, a Santarcangelo 41 sono in arrivo dagli Stati Uniti la sulfurea violinista-cantante di origine ceca Iva Bittová (il 14) e dal Canada gli Austra (il 10, in collaborazione con Bronson Produzioni, unica data in Italia) un mix di elettronica e sperimentazione vocale.
Particolarmente folta la presenza di artisti italiani di diversa generazione: Accademia degli Artefatti (15-17) approda a Brecht trovando nello sfondo fratricida di “Orazi e Curiazi” terreno fertile per domande inesauste e rintracciando nello straniamento brechtiano nuovi spazi di lavoro per il proprio particolare percorso sull’attore; Lucia Calamaro con Daria Deflorian e Federica Santoro (15-17) conclude a Santarcangelo il ciclo “L’origine del mondo”: ritratto di un interno, affondo ironico e spietato nella psiche di una madre; Fanny & Alexander con Tempo Reale (8 e 9, in contemporanea a Santarcangelo 41 e Ravenna Festival, collegati con ponte radio) ispira “T.E.L.” alla dimensione utopica di Lawrence d’Arabia, inaugurando un formato ibrido di teatro e radiofonia; Roberto Latini di Fortebraccio Teatro (15-17, prima assoluta) dedica il proprio assolo all’universo del Titanic e alle aspirazioni spezzate di tutto l’Occidente, con “Noosfera Titanic”; Masque Teatro (8-10, prima nazionale) con “Just Intonation” e “Special Coils” guarda all’attore come corpo conduttore di visioni e come prometeo del fulmine; Fiorenza Menni di Teatrino Clandestino (8-10, prima assoluta) in “Hello Austria” lavora, tra voce e musica, sull’identità e sulla provenienza; Menoventi e Daniele Ciprì (15 e 16, creazione per Santarcangelo 41) con “Perdere la faccia” compongono un cortometraggio, con attori-cavie, per svelare i retroscena della rappresentazione quotidiana; Orthographe (il 16) allestisce la parte più alta del paese come set onirico in “iThump Flash!”; Teatro Sotterraneo (15-17) organizza un esperimento per indagare, nella relazione tra attore e spettatore, i meccanismi del ridere; Black Fanfare e Dewey Dell (il 9, creazione per Santarcangelo 41) innestano musica e danza l’una nell’altra, e danno vita a una nottata dall’eco tribale alla balera Odeon Club; Fuochi (8-10 e 14-17) è la formazione più giovane del festival e propone la sua performance febbrile “Amabo te” al Museo Etnografico.
Appositamente ideati per il festival, gli interventi in forma di dono (sono tutti e tre autoprodotti) delle tre compagnie che hanno segnato la direzione artistica triennale 2009/2011: Chiara Guidi (15-17) prosegue il suo percorso nella trasfigurazione della parola con la lettura musicale della fiaba russa “L’uccello di fuoco”, Motus rilancia la vocazione rivoluzionaria del Living Theatre lavorando con Judith Malina – fondatrice del gruppo che negli anni Sessanta ha segnato la storia del teatro per un radicale intreccio di arte e vita – all’“evento eccezionale” “The Plot Is the Revolution” (8-10), e il Teatro delle Albe compone in “Eresia della felicità” un “coro” majakovskijano di duecento adolescenti nel suggestivo spazio dello Sferisterio (8-17).
Infine due attori speciali: Sonia Bergamasco, che intona nella Sala Consiliare il suo spiazzante “Discorso”, privo di parole e intriso di lucida follia (il 10, creazione per Santarcangelo 41), e Claudio Morganti (il 10) che con la sua maestria artigiana offre una lettura affilata di “Woyzeck”, alle cui pieghe ispira anche la propria sforbiciata visionaria tradotta in videoanimazione. Sul piano musicale si fanno spazio la vocalità mediterranea e spiazzante dei Fratelli Mancuso (“Il canto liberato… tocca le corde la voce che canta”, l’8) e quella vellutata di Amycanbe (“The World Is Round”, il 16).
Accensione poetica di ogni serata del festival sarà la vocalità di Mariangela Gualtieri del Teatro Valdoca: appositamente creato per Santarcangelo 41, “Bello Mondo” (8-10, e 15-17, creazione per Santarcangelo 41) vede Mariangela Gualtieri farsi “muezzin” della poesia. Pochi versi lanciati al crepuscolo dall’alto della torre civica a opera dell’artista che, nel suo percorso col Teatro Valdoca, ha fatto propria la consegna orale del verso poetico, dedicandosi all’apparato di amplificazione della voce e al sodalizio tra poesia e teatro.
Intersection Prague Quadrennial
Santarcangelo 41 avvia un’importante collaborazione con la Quadriennale di Praga – per il progetto “Intersection Intimacy and Spectacle” realizzato con il supporto del Programma Culturale dell’Unione Europea e con il sostegno del MiBAC – per la presenza di cinque artisti del progetto Intersection (8-17, prima nazionale): Dace Dzerina (LV) con “Touring Dance Theatre” allestisce una pedana su cui sono disegnati i passi del tango e dove i passanti possono diventare danzatori prendendo lezione guidati da un maestro; Harun Faroki (D) presenta il film documentario “Immersion”, dove la realtà virtuale e la finzione diventano lo strumento per sciogliere nodi psichici; “Everithing Is Going to Be Alright” di Monika Pormale (LV) è composta da coppie di persone che si abbandonano pubblicamente all’abbraccio, offrendo allo sguardo dei passanti un momento di tattile intimità; Hans Rosenström (FIN) ispira a “Sussurri e grida” di Ingmar Bergman un’installazione che invita lo spettatore a rivolgere lo sguardo verso di sé, a immergersi nel silenzio delle voci interiori; e Ulla von Brandenburg (D/F) con il film “Singspiel,2009” ritrae il canto corale di una famiglia, tra dimensione onirica e immaginario psichico.
Cori per Santarcangelo 41
La creazione di cori rappresenta per Santarcangelo 41 uno dei momenti di coinvolgimento diretto dei cittadini nel festival: il Coro Doppio, a cura di Dario Giovannini/Aidoru, una chiamata d’arte che il festival ha rivolto ai cittadini per mettere in canto la vita sociale e politica contemporanea (8 e 9, creazione per Santarcangelo 41); il Coro gregoriano (9, 10 e 17, creazione per Santarcangelo 41) realizzato attraverso un laboratorio in cui la musicista Elena Sartori ha proposto lo studio del canto gregoriano in modo accessibile a tutti; il collettivo di videomaker Ágo-go, che indagherà il festival e l’attore con l’occhio della videocamera allestendo punti di visione nella città (8-17); la Festa Sabar, un’esplosione di ritmi e balli senegalesi al Parco della città con cui Santarcangelo 41 sceglie di festeggiare la propria conclusione, con un richiamo al sud, geografico e psichico, un augurio di libertà e di energia per il futuro del festival (il 17). Si è già detto di Chiamata pubblica e di Eresia della felicità, cori che abiteranno rispettivamente piazza Ganganelli e lo Sferisterio per l’intera durata del festival.
Miniature
Incastonate nel festival come perle preziose, si accendono a intermittenza le miniature di Santarcangelo 41 (tutte ad accesso gratuito), opere video, canti e musiche dai balconi e nelle grotte, una festa della radio, racconti notturni, concerti itineranti cuciti nella mappa di un festival che si espande e si confonde con la città.
Opere video: Marina Abramovic in “Chorus” (parte del ciclo “Count on Us”), celata dietro uno scheletro, dirige un coro di bambini che cantano l’inno dell’Onu (8-17); Jérôme Bel ritrae la danzatrice dell’Opera di Parigi Véronique Doisneau, un cortocircuito tra arte contemporanea e danza classica (8-17); Anna Biagetti con “Baal” racconta la fragilità e il pulsare di una vita, l’ostinazione del proprio brillare (10-17); il fumettista italiano Igort, con la videoconferenza “Pensieri sghembi sul narrare storie vere”, pone domande sulla rappresentazione che hanno a che fare col disegno e interrogano il teatro (8-17).
Canti e musica sui balconi del centro storico della città, con interventi appositamente creati per Santarcangelo 41, a opera dell’attrice Anna Amadori con il “comizio canoro” “Altri tempi, nostri tempi” composto dai songs di Brecht e Weil (il 9); della cantante Roberta Guidi, che intona “Aria e voce” inoltrandosi nel repertorio di Giacinto Scelsi (15 e 16) e propone un laboratorio basato sul Metodo Lichtenberg® (16 e 17); di Simone Marzocchi con il suo assolo di tromba su un terrazzo del Combarbio, dal titolo “Fru Fru nella nebbia” (8-10 e 15-17); di Elena Sartori che, accompagnata alla viola da Marina Kotsadam, compone un “Dittico sacro e profano” di canto gregoriano (8- 10); di Barbara Zanoni che elabora vocalità della tradizione orale europea e mediterranea con “Incanti” (il 16).
Concerti intineranti: Aidoru Associazione con i Carretti Musicali, una banda moderna, elettrica e colorata, una tribù rock epidemica e danzante (il 15); la Spartiti per Scutari Orkestra, banda di estrazione albanese, dai picchi dissonanti e dal carisma popolare (il 9); il concerto minuto e originale di Comaneci nel giardino al Monte di Pietà (l’8); la performance percussiva di Camille Rocailleux (15-17); il Discoarmadio di Guvi Produzioni dove scatenarsi in solitudine (8-17). Infine, ultimi ma non ultimi, i “Diari del festival”, raccontati quotidianamente in notturna allo sferisterio dallo scrittore Paolo Nori (8-17), e una ricca e articolata Festa della Radio live a cura di Rodolfo Sacchettini con radiodrammi e materiali d’archivio del festival (il 10).
Autoritratti, incontri, laboratori
In programma interventi di scrittori e intellettuali: per il ciclo sulla poesia “Le appese”, Franco Nasi (“Il popolo dalle lunghe orecchie: poeti, attori, cantanti e traduttori”, il 10) e Tahar Lamri (titolo da definire, l’8), la poetessa Annalisa Teodorani e la studiosa Manuela Ricci (“Voci”, il 9); il foniatra Franco Fussi terrà una conferenza su “Potere, seduzione e persuasione della voce” (il 10).
Sono stati invitati Armando Punzo e Virgilio Sieni a presentare in forma di autoritratto i propri percorsi di artisti-mondo (rispettivamente il 15 e il 16).
Incontri e i seminari di Santarcangelo 41: “Orizzonti, seminario sull’attore nello spirito del punteggio di Amburgo” a cura di Marco de Marinis (il 10), “Un’idea di Rivoluzione” a cura di Goffredo Fofi (il 16), Radio Gun Gun e la fanzine Nero su bianco a cura di Altre Velocità (8-17). In chiusura di festival, domenica 17, si terrà il Premio “Lo Straniero” legato all’omonima rivista.
Tra i laboratori quello di Hamelin rivolto ai bambini, per la sperimentazione vocale (“Tre civette sul comò”, 8-10, 15 e 16); quello della disegnatrice Leila Marzocchi, autrice delle murene che campeggiano sui manifesti del festival, per la realizzazione di timbri creati con gli ortaggi (“Incidere e sfiorare”, 8-10 e 15-17); e le prove aperte di “Famiglia Fuchè”, collettivo di attori e danzatori che apre agli spettatori una propria sessione di lavoro invitandoli al confronto, “Primo quaderno: Mondaino” (15 e 16).
Santarcangelo 41 ha un Centro Festival, punto di ristoro e di ritrovo per artisti e spettatori allestito sotto i portici del Comune e uno speciale dopo-festival all’Odeon Club, una balera nel centro di Santarcangelo dove si potrà ballare nella notte con djset a cura degli artisti del festival. L’Odeon Club sarà aperto nei giorni 8, 9, 10 e 15, 16, 17 dalle 00.30 fino al mattino con ingresso gratuito.
L’immagine dei materiali di Santarcangelo 41 è della disegnatrice bolognese Leila Marzocchi. La grafica è di Marco Smacchia.
Collaborazioni
Santarcangelo 41 prosegue la collaborazione del festival con il Premio Scenario, le cui finali, a cura dell’Associazione omonima, si terranno a Santarcangelo dall’11 al 13 (vedi comunicato allegato). Il festival conferma anche la stretta relazione con Rai Radio3 che trasmetterà “Pantragruel” in diretta da piazza Ganganelli nei giorni 16 e 17.
Grazie a React! Residenze artistiche creative transdisciplinari – progetto condiviso con L’arboreto di Mondaino e Teatro Petrella di Longiano – durante i mesi che hanno preceduto il festival sono state realizzate diverse residenze di creazione che hanno visto i gruppi confrontarsi con la direzione artistica e il coordinamento critico-organizzativo di Santarcangelo 41.
Molte le collaborazioni che Santarcangelo 41 ha attivato con altri festival internazionali tra cui Prague Quadrennial of Performance Design and Space con il supporto del Programma Culturale dell’Unione Europea, Napoli Teatro Festival Italia, Ravenna Festival, Festival In equilibrio/Armunia di Castiglioncello, Festival delle Colline Torinesi e Emilia Romagna Festival.
Il Festival di Santarcangelo è realizzato dall’Associazione Santarcangelo dei Teatri, i cui soci sono: Comune di Santarcangelo di Romagna, Provincia e Comune di Rimini, e i Comuni di Longiano, Poggio Berni, San Mauro Pascoli e Torriana.
Tra i sostenitori di Santarcangelo 41: Regione Emilia-Romagna, MiBAC – Direzione Generale per lo Spettacolo dal vivo, Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù, Coopfond Spa fondo promozione cooperative aderenti a Legacoop, Comune di Ravenna, Provincia di Rimini-Politiche Giovanili, Camera di Commercio di Rimini, Agenzia Marketing Turistico Riviera di Rimini, APT Servizi Regione Emilia-Romagna, Aeradria-Aeroporto Internazionale Federico Fellini, Gruppo Hera, Banca popolare dell’Emilia-Romagna – Tesoreria del Festival, Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, Gruppo Maggioli, Amici del Festival: In collaborazione con Japan Foundation, Repubblica di San Marino – Segreteria di Stato per l’Istruzione e la Cultura, Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi, Goethe-Institut Italien, FranceDanse 2011, British Council.
Informazioni www.santarcangelofestival.com