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Modena: sarà restaurato il campanile della chiesa di S.Paolo

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Sul campanile della chiesa di S.Paolo saranno eseguiti, da settembre, lavori di consolidamento e di recupero delle parti interne. L’intervento – che ha un costo di quasi 100 mila euro – è stato deciso dalla Provincia che ha affidato il progetto all’architetto Fabio Massimo Pozzi.


Costruito nel 1603 da Raffaele Rinaldi detto il Menia, al quale si deve anche il progetto del porticato del Palazzo comunale sul lato nord di piazza Grande, il campanile è a pianta quadrata con la cella campanaria finemente decorata con conci in cotto e sormontata da un pregevole cornicione.

La sua costruzione avvenne contemporaneamente a quella della chiesa interna al convento, riservata un tempo alle monache, oggi chiusa e che sarà oggetto anche questa di un progetto di recupero.

La sua costruzione comportò l’abbattimento di parte della chiesa esterna, l’attuale chiesa di S.Paolo, che fu in seguito ricostruita, nel 1653, da Cristoforo Malagola detto il Galaverna, uno tra i più illustri esponenti della cultura barocca fiorita a Modena durante il dominio estense.

Il restauro della chiesa alcuni anni fa e ora quello del campanile fanno parte di un più ampio intervento sul “comparto S.Paolo”, compreso tra via Selmi e via Camatta a Modena, che sarà completamente recuperato nei prossimi anni per far posto alla nuova biblioteca di Giurisprudenza, spazi per studenti, bar, negozi, laboratori, scuole e una palestra.

La storia dell’area del S.Paolo è strettamente legata a quella della città. Dopo l’insediamento delle monache, nel ‘400, la struttura del convento di San Paolo diventerà, nei secoli, sempre più ampia anche grazie all’intervallarsi nel suo interno di chiostri, giardini, orti e cortili, come quelli del Banano e del Leccio.

Il San Paolo e i confinanti monasteri femminili di S.Geminiano e del Corpus Domini costituiscono in quegli anni il complesso conventuale più imponente nel tessuto urbanistico di Modena.

Con la Restaurazione Austro-estense venne inaugurato nel complesso conventuale, attorno al 1816, l’”Educando delle povere zitelle”. Dopo l’unità d’Italia, nel 1865, la Provincia di Modena si impegnò al sostegno economico dell’Educatorio eretto nel 1871 a ente morale.

Nel 1944 parte del comparto subì un violento bombardamento. Poi i restauri di questi ultimi anni con i quali è stata avviata la rinascita di un’area così importante per la storia della città.