Cortesia, preparazione ed efficienza
sembrano non essere di casa nelle banche del nostro Paese.
Almeno secondo i turisti stranieri in vacanza da noi, che
bocciano senza appello, nel 50% dei casi, bancomat, sportelli
bancari e personale. Migliora invece il favore per gli altri
servizi, da sempre giudicati insufficienti, come trasporti
pubblici, musei, negozi e ospedali.
E’ quanto emerge da
un’indagine del mensile BancaFinanza, realizzata attraverso 795
interviste a turisti stranieri presenti in Italia negli ultimi
tre mesi.
Le lacune del>sistema bancario sono dunque in testa alla lista
dei disservizi che gli stranieri in vacanza in Italia hanno
riscontrato. Pur essendoci qualche segno di miglioramento,
secondo il 37%, la situazione è ancora ben lontana da una
soluzione, tanto che il 66% degli intervistati sostiene di aver
riscontrato gli stessi disservizi anche in altri Paesi, come
Grecia (28%), Russia (20%) ed Egitto (18%). E anche se l’euro ha
diminuito i problemi relativi al cambio della valuta, fare una
qualsiasi operazione o anche solo ritirare dei soldi resta
un’avventura. Gli impiegati agli sportelli infatti non sanno
spiccicare una parola d’inglese (72%), lamentano i turisti, e
spesso sono anche poco cortesi (61%), mentre i bancomat sono
latitanti, soprattutto al sud nelle mete di villeggiatura (66%)
e in provincia (56%), e spesso non accettano carte di credito
per il prelievo (31%).
<
Solo il 16% degli interpellati ha dichiarato di non aver
avuto problemi, soprattutto nelle città del nord e del centro,
criticate rispettivamente nel 14% e 12% dei casi, e ben il 41%
dei turisti intervistati ha dichiarato di non essere sicuro se
tornare in Italia l’anno prossimo per le sue vacanze.
Per una volta dunque trasporti e servizi pubblici sembrano
salvarsi dalle accuse degli stranieri, che hanno catalizzato
‘solamente’ il 25% delle lamentele per ritardi, soppressioni e
poco confort. Limitate anche le critiche sull’accoglienza
alberghiera (17%) e il circuito dei musei e dei beni culturali,
tra orari, turni di riposo e chiusure inspiegabili (14%).
Migliora il gradimento per i negozi, che nonostante le polemiche
su chiusure e orari, hanno ricevuto lamentele nel 10% dei casi,
e per sanità e ospedali, trovati efficienti e disponibili nel
91% dei casi.