“Il lupo è una specie protetta perché è un animale raro e prezioso, a sua difesa la Provincia sta predisponendo severi controlli su tutto il territorio per far rispettare la normativa sulla caccia. Finora nel modenese non sono state rilevate irregolarità”.
Lo afferma Alberto Caldana, assessore all’Ambiente della Provincia di Modena, in vista dell’apertura della stagione, prevista il 19 settembre (ma già dal 1 settembre in alcune zone sono in programma alcune giornate di preapertura).
Il lupo è presente stabilmente nell’Appennino modenese, seppure in numero inferiore alla decina di unità, a cui si devono aggiungere un numero variabile di altri animali che utilizzano la montagna modenese solamente di passaggio.
“Come ogni anno – ricorda Caldana – sulle operazioni di caccia vigileranno gli agenti del Corpo di Polizia provinciale della Provincia, gli ex Vigili provinciali, un tempo i guardiacaccia”.
L’assessorato alle Politiche faunistiche della Provincia di Modena ha ripreso da alcuni anni una attività di monitoraggio e raccolta di informazioni sulla presenza del lupo sull’Appennino modenese.
Un’attività che interessa tutto il territorio regionale e viene finanziata dalla Regione Emilia Romagna con il coordinamento scientifico dell’Istituto nazionale per la fauna selvatica.
Quest’anno, inoltre, si è concluso il progetto europeo “Life natura 2000 per la conservazione del lupo”, alla quale ha collaborato anche la Provincia di Modena, che ha permesso di rilevare i comportamenti e le caratteristiche di questa specie in tutto il territorio regionale.
Il lupo (“Canis lupus italicus”) è un predatore dalla vita sociale complessa. Vive, infatti, in branchi familiari, detti clan, dominati da una femmina riproduttiva. Fino agli anni ‘70 la specie è stata di fatto pesantemente perseguitata, poi dal 1977 gode di protezione.
Abita prevalentemente nelle foreste ma si adatta anche alle aree antropizzate: segni della sua presenza sono le orme, simili a quelle di un grosso cane, ma disposte su un’unica fila. Il lupo è un animale difficile da avvistare: durante il giorno si rifugia nei luoghi più riparati.
La durata della vita è di 10-17 anni. Si nutre di grandi erbivori come cervi e caprioli, ma anche prede più piccole come lepri, uccelli e roditori, oltre a carogne, frutta e ortaggi.