“C’è stato un progresso notevolissimo dal 1995 ad oggi con una crescita continua della donazione di organi e del trapianto conseguente e, soprattutto, una percezione positiva da parte degli italiani sulla donazione e trapianto sia di organi che di tessuti. E, mentre l’Italia era un tempo l’ultimo paese d’Europa per il trapianto di organi, ora si colloca tra i primi con una qualità assolutamente eccezionale”.
“Certamente non si riesce a servire tutti i malati in attesa perchè, di fatto, più il successo del trapianto aumenta e più aumenta la richiesta e quindi la strada del trapianto non potrà mai raggiungere il reale fabbisogno. Vanno ricercate, quindi, altre strade: non basta la sostituzione degli organi, è necessaria anche la riparazione dell’organo malato e questa è l’aspettativa futura con l’utilizzo delle cellule staminali”.
Lo ha detto il ministro della Salute Girolamo Sirchia durante una trasmissione radiofonica.
Sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità, nel logo del Centro Nazionale dei trapianti, c’è la graduatoria dei singoli centri italiani sulla donazione e sui trapianti.
“E’ una cosa che ha soltanto l’Italia nel mondo ed è a disposizione dei malati affinchè possano vedere i risultati. Lo squilibrio di una volta tra regione e regione si è ridotto nel tempo. L’Italia, quindi, può vantare attualmente – ha concluso Sirchia – un buon trapianto ovunque nel Paese, naturalmente meglio in alcune aree”.
La regione in testa alla classifica per la donazione di organi è l’Emilia Romagna con 34,6 donatori effettivi.