Nel 150^ anniversario dell’Unità d’Italia, che cade in un momento di grandi tensioni sociali, economiche e politiche, è di fondamentale importanza dare forti e significativi segnali, anche simbolici, volti a risvegliare in ciascuno l’orgoglio dell’unità nazionale per cui tanti uomini e tante donne sacrificarono la loro vita, anche in giovanissima età.
Per questo motivo con grande convinzione ho sostenuto la risoluzione, primo firmatario il collega Consigliere Franco Grillini, approvata dall’Assemblea Legislativa dall’Emilia-Romagna, che prevede che per tutto il 2011 le sue sedute vengano aperte dall’inno di Mameli.
Ritengo che questo gesto, semplice ma significativo, risponda appieno all’invito del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che, proprio dalla nostra Regione e da Forlì, ha esortato a celebrare questo anniversario con iniziative che, lontane dalla retorica, sappiano risvegliare in ognuno di noi la consapevolezza e l’orgoglio della nostra cittadinanza.
Per questo motivo è stata particolarmente apprezzata, sia per i contenuti sia per le modalità innovative e coinvolgenti, l’originale lectio “Come fu che la Romagna divenne italiana” che il Sindaco di Forlì Roberto Balzani ha così efficacemente rappresentato presso il Teatro Diego Fabbri. Un evento che ha fatto dichiarare al Presidente Napolitano parole davvero significative: “l’esempio di Forlì venga seguito anche altrove, in tutte le parti del Paese, come Milano, Venezia e Verona, affinché, al pari della Romagna, sappiano come divennero italiane”.
La ricostruzione storica basata sul ricco materiale conservato nelle biblioteche della Romagna – un patrimonio da tutelare e valorizzare appieno – la successione di musica, immagini e filmati, accompagnata nella narrazione dalla voce narrante di Denio Derni, ha appassionato il teatro Diego Fabbri e i cittadini che hanno seguito l’evento su un megaschermo installato in piazza Saffi.
L’ampia risonanza che l’evento ha avuto su tutta la stampa e le televisioni locali e nazionali conferma la validità della scelta di forme di comunicazione nuove ed originali, che accorcino le distanze tra le istituzioni e i cittadini, anche tramite celebrazioni ufficiali. Ora non resta che proseguire, con nuove iniziative e molteplici modalità, questa “energia repubblicana” che rinsalda i legami in una fase dove altri fanno di tutto per disunire. Chi sceglie di non riconoscere il valore dei principi e della storia che hanno generato le istituzioni del nostro paese si assume gravi responsabilità. Per questo è altamente opportuno, come la risoluzione approvata dimostra, coltivare simboli e mettere in atto gesti concreti che ricordino costantemente che l’Italia è unita, nell’orizzonte di un’Europa di cui va rilanciato il sogno costituente.
(Thomas Casadei – Consigliere Regionale Emilia-Romagna Gruppo Assembleare PD)