Si faceva chiamare il
”padrone”, ed era il titolare della comunita’ di pedofilia ‘Fotodipreteen’, dove si immettevano e scaricavano immagini hard di bambini di eta’ inferiore ai 12 anni. E’ un giovane fotografo veronese, arrestato dai carabinieri e dalla guardia di finanza, a capo dell’ associazione telematica sgominata dalla Procura di Siracusa e dal Nucleo investigativo telematico.
Il ‘padrone’ selezionava gli iscritti, obbligandoli a mettere entro cinque giorni dal rilascio della password fotografie di bambini piccoli impegnati in rapporti sessuali. Se allo scadere del termine cio’ non avveniva si era esclusi dalla comunita’.
Il sito internet, che ha avuto oltre 20 mila collegamenti rilevati, quasi tutti in Italia, e’ stato scoperto dall’associazione Telefono Arcobaleno che ne ha segnalato l’esistenza al Nucleo investigativo telematico (Nit) della Procura di Siracusa. Le indagini, svolte con la collaborazione degli incolpevoli Provider, hanno permesso di identificare almeno 41 persone che hanno messo foto nella comunita’ ‘Fotodipreteen’.
Rintracciati, oltre al ‘padrone’, anche quelli che erano piu’ ”attivi” e che alla comunita’ mediatica avevano fornito interi ‘album’ di scatti pedopornografici hard con bambini europei e asiatici. Sono cinque persone, due operai, un operatore sanitario e due impiegati, per le quali il Gip di Siracusa, Stefania Scarlata, su richiesta del procuratore aggiunto Giuseppe Toscano e del sostituto procuratore Antonio Nicastro, ha emesso ordine di custodia cautelare in carcere. Il provvedimento e’ stato eseguito dai carabinieri e dalla guardia di finanza nelle province di Milano, Arezzo, Cremona, Viterbo e Udine e ipotizza il reato di associazione per delinquere finalizzato divulgazione per via telematica di materiale pedopornografico. Tutti gli indagati sono diplomati ed hanno un’ eta’ compresa tra i 20 e 43 anni.
Nell’ ambito della stessa operazione, denominata ‘Arcobaleno’, sono state compiute 62 perquisizioni in Veneto, Friuli, Lombardia, Toscana, Lazio, Sicilia, Campania, Puglia, Emilia Romagna, Abruzzo, Trentino, Piemonte e Umbria.
Incontrando i giornalisti il procuratore aggiunto di Siracusa, Giuseppe Toscano, ha sottolineato che ”la pedofilia si nutre ed alimentata attraverso la Rete, creando connessioni e legami tra i pedofili di tutto il mondo, secondo diaboliche intese e perverse alleanze”. ”Non e’ infatti irragionevole il timore – ha aggiunto – che dietro a cio’ si nascondano forti organizzazioni criminali”. ”Gli abusi sessuali su minori – ha sottolineato il magistrato – sono in crescente aumento, basti pensare agli oltre 17 mila siti pedopornografici scoperti e denunciati nel 2003 da Telefono arcobaleno”.