289 scuole di musica in Emilia-Romagna presenti in 251 Comuni, con un totale di oltre 20mila allievi e 1000 insegnanti. Sono queste le cifre sulla realtà delle scuole musicali in regione, ricostruite attraverso l’indagine di Assonanza (associazione delle scuole di musica dell’Emilia-Romagna) con il patrocinio dell’Assessorato regionale alla Cultura , con l’obiettivo di approfondire la conoscenza di questo settore.
I dati raccolti mostrano un mondo estremamente vivace e decisamente “in salute”, in cui le iscrizioni degli alunni sono in crescita come del resto le attività concertistiche e gli scambi tra le varie realtà musicali.
I DATI DELL’INDAGINE
Il criterio usato da Assonanza per selezionare le scuole è stato quello di riferirsi a quelle scuole o istituzioni costituite o riconosciute dalla pubblica amministrazione e alle associazioni culturali costituite senza scopo di lucro. Si tratta quindi di realtà in qualche modo legate ai singoli Comuni, attraverso convenzioni, patrocini, collaborazioni, che hanno criteri di accesso pubblico, escludendo quelle realtà che hanno finalità lucrative.
La ricerca, effettuata in due fasi nel periodo dal 9 febbraio al 10 aprile 2004, ha messo in luce una realtà imponente: nel 73% dei comuni della regione si trova almeno una scuola di musica. La provincia di Ravenna ha addirittura il 100% dei comuni con una propria realtà musicale. Nello stesso tempo non necessariamente una scuola di musica opera in un solo comune.
Ad esempio nella provincia di Modena la scuola di Mirandola opera all’interno di 9 diversi comuni (le 47 scuole di musica della provincia di Modena coprono la richiesta di formazione musicale di 43 comuni).
Per quanto riguarda la tipologia delle scuole di musica (legate ad un campione di 131 scuole) la maggior parte è legata ad una associazione culturale 37,4%, il 31,1% ad un gruppo bandistico, il 24,4 % è comunale. Vi sono poi quelle legate ad una corale 4,6% e a scuole private convenzionate con i Comuni 2,3%.
La maggior parte delle scuole è dotata di una convenzione che formalizza il rapporto con le Amministrazioni pubbliche dalle quali riceve sia contributi economici che sostegni logistici (aule, gestione, trasporto).
Il numero delle aule è definito “adeguato” dal 76,3 % delle scuole, con una dimensione di spazi disponibili che va dalle due alle 7 unità. Solo il 17% delle aule è però attrezzato in modo permanente per l’attività che vi si svolge.
La maggior parte dei corsi ha una durata di 8 mesi con inizio a settembre/ottobre e fine a maggio/giugno.
Per quanto riguarda la didattica nelle scuole, la parte più consistente della ricerca, la ricerca evidenzia che l’impostazione è di tipo amatoriale dove il solfeggio e la teoria sono presenti in una elevata percentuale di scuole (70%) mentre gli strumenti più diffusi sono: i legni, gli ottoni, le percussioni, il pianoforte e la chitarra.
Almeno il 70% degli istituti prevede un pagamento della retta, mentre sono soprattutto le scuole bandistiche che hanno un’impostazione meno professionale a non prevedere spesso alcun costo per gli alunni.
Le rette garantiscono mediamente il 41,.8% delle entrate: in particolare il il contributio privato (sponsor, pubblcità, sostegn di privati) copre il 10, 8% mentre quello pubblico il il 43,1% delle entrate delle scuole.
Gli insegnamenti sono finalizzati in genere all’inserimento degli allievi in un gruppo musicale (68,2%), un coro, un’orchestra, un gruppo folkloristico, rock, band.
Un altro tema importante è l’insegnamento della musica ai portatori di handicap. L’attività è presente nel 20% delle scuole di musica ed è realizzata prioritariamente da personale specializzato (70,8%).
Per quanto attiene al rapporto tra le scuole musicali e quelle dell’obbligo (materne, elementari, medie, istituti privati) oltre la metà di quelle che hanno risposto ai questionari collaborano con le scuole soprattutto in riferimento ad eventi particolari (Concerti, rassegne e scambi).
Le scuole promuovono poi iniziative come stagioni concertistiche e manifestazioni musicali. Il grande fermento rilevato fino ad ora dall’attività delle scuole si manifesta anche nell’impegno in scambi con altre realtà italiane o straniere (il 36,4%).
In crescita anche le iscrizioni, in controtendenza rispetto a quelle dei conservatori musicali.