Il Pm della Procura di Modena, Marco
Niccolini, ha disposto il dissequestro della presunta scuola coranica scoperta la settimana scorsa dalla Polizia nei locali del Centro culturale islamico di Sassuolo. L’ operazione aveva portato a quattro denunce per falso ideologico ed esercizio abusivo della professione nei confronti di insegnanti della scuola e dirigenti del centro islamico.
Secondo la Polizia, una quindicina di bambini arabi residenti nel sassolese avrebbero frequentato la scuola coranica anziche’ quella dell’ obbligo, anche se risultavano iscritti a un istituto riconosciuto di Roma. I responsabili del Centro culturale islamico avevano protestato contro il provvedimento.
A seguito del dissequestro, l’ Imam della comunita’, Youssek Tarek Mahmoud, ha spiegato che ”non era nostro scopo superare le normative che regolano la scuola dell’ obbligo e tantomeno sostituirla. La nostra esperienza voleva essere complementare.
Non si trattava di una scuola coranica – ha sottolineato – perche’ tra le materie c’ erano anche italiano e matematica: era un’ associazione per salvaguardare un po’ del nostro patrimonio culturale e linguistico”.
Il sequestro della scuola ha suscitato polemiche a Sassuolo, dove fra pochi giorni si votera’ per l’ elezione del sindaco e il rinnovo del consiglio comunale. Ma l’ Imam ha voluto precisare di non volere ”diventare uno strumento elettorale o un cavallo di battaglia per le elezioni in corso”.