Gli esperti lanciano l’allarme
spinello: quello attualmente utilizzato dai giovani contiene dal
30 al 50% di sostanze attive in più rispetto alla cannabis
usata dai loro genitori. E’ quanto emerge dalla giornata
conclusiva a Bologna del 14a congresso della Società italiana
di Neuropsicofarmacologia, nella quale si è parlato degli
aspetti neurobiologici correlati all’uso di sostanze
stupefacenti. Dagli ultimi studi emerge che neanche lo spinello
é quello di una volta.
Coloro che vendono droga hanno, negli anni,
apportato modifiche genetiche alle piante di cannabis, allo
scopo di aumentarne il loro effetto allucinogeno. Questo vuol
dire che i danni su un cervello in formazione, com’é quello
degli adolescenti, risultano di gran lunga superiori. I rischi
sono presenti almeno fino a 40 anni di età.
Gli adolescenti diventano molto più
facilmente preda di manifestazioni di aggressività verso se
stessi, che nei casi estremi può sfociare in suicidio, ma anche
verso gli altri. Assumono, inoltre, atteggiamenti molto più
impulsivi e, in caso di predisposizione, le sostanze
stupefacenti possono risvegliare disturbi mentali latenti.
Alla nuova pericolosità dello spinello si sommano altre
cattive abitudini che danneggiano il cervello in formazione:
leridotte ore di sonno e in secondo luogo l’eccessivo uso di sostanze eccitanti.
I
due aspetti in parte sono legati: nell’ultimo decennio il tempo
riservato al sonno è calato di oltre un’ora, sia per i mutati
stili di vita, sia per l’uso sempre più largo di bevande a base
di cola e caffé che, a causa della caffeina, spingono a dormire
di meno.
Gli stessi effetti nocivi della cannabis non sono però
riscontrabili anche negli adulti: a 40
anni, quando ormai le connessioni cerebrali si sono stabilizzate si può fumare uno spinello senza correre alcun rischio.