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Calcio scommesse: Pm sperano su aiuto club danneggiati

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Si apre oggi una settimana importante per l’inchiesta sul calcio scommesse. Le indagini, dopo l’esecuzione di due decreti di perquisizione in sedi di società calcistiche e presso le abitazioni di diversi calciatori, entrano infatti in una nuova fase.

I pm Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci ritengono di aver raccolto già consistenti indizi su tentativi, spesso riusciti, di condizionamento di risultati di numerose partite da parte di scommettitori e calciatori, ipotizzando anche il coinvolgimento di dirigenti di società intenzionate a migliorare la propria classifica attraverso incontri “taroccati”. L’obiettivo degli inquirenti è ora trovare riscontri alle presunte combine e individuare i responsabili di una attività illecita che si ritiene molto più estesa di quanto sia emerso finora. Un contributo potrebbe essere offerto dagli interrogatori dei destinatari del decreto di perquisizione eseguito giovedì sera: i calciatori Stefano Bettarini (Sampdoria), Antonio Marasco (Modena), Alfredo Femiano (Como), e Giovanni Califano (Chieti), Giovanni Prete (titolare di Goal Promotion, società di assistenza a calciatori professionisti), e Luigi Saracino, indicato come organizzatore di scommesse. I magistrati dovrebbero fissare domani un calendario, inserendo magari nell’elenco anche l’ex portiere del Siena Generoso Rossi, destinatario del primo dei due decreti. Ma più che dalle deposizioni degli indagati, gli inquirenti auspicano che elementi utili alle indagini possano essere offerti dai vertici del calcio e da dirigenti di società che sarebbero state danneggiate dalle combine.

Fino ad adesso l’unico atteggiamento parzialmente collaborativo – sottolineano i magistrati – è giunto dal centrocampista del Grosseto Salvatore Ambrosino, il quale di fronte alla contestazione di alcune telefonate ha dato ai magistrati alcune chiavi di lettura (come l’interpretazione di parole in gergo: ‘santone’, ‘uomo nero’, ‘grande capo’) che hanno fornito un forte impulso al prosieguo dell’inchiesta. Ieri comunque segnali importanti sono arrivati dal mondo del calcio con le promesse di severità ribadite dal presidente della Figc Franco Carraro e accompagnate dall’iniziativa dell’ Ufficio Indagini (il suo capo Italo Pappa dovrebbe incontrare a breved i magistrati napoletani), che ha avvisato cinque società – quattro di A (Chievo, Modena, Sampdoria e Siena, e il Catanzaro, neopromossa in B – chiedendo di assicurare la reperibilità dei loro tesserati.