Nel corso della seduta del Consiglio comunale di Carpi di giovedì 15 luglio è stato votato un ordine del giorno firmato da Stefania Gasparini (Pd) e Lorenzo Paluan (Lista Civica Carpi a 5 Stelle-beppegrillo.it-Partito della Rifondazione Comunista) relativo al cosiddetto Cip 6: il provvedimento Cip (Comitato Interministeriale dei Prezzi) n. 6/92 era nato dall’esigenza di finanziare, attraverso un aumento in bolletta del 7%, le fonti energetiche rinnovabili. “Negli anni, passando per governi di centro-destra e di centro-sinistra, il nostro Paese, unico in ambito europeo, ha disatteso questa impostazione iniziale – ha ricordato Gasparini – aggiungendo tra le fonti di finanziamento del Cip 6, oltre alle energie rinnovabili, anche le cosiddette ‘assimilate’, considerando tra queste forme di produzione di energia inquinanti e obsolete come quella generata da combustibili fossili, idrocarburi, rifiuti ed altre fonti. Il testo della normativa Cip6 inserisce, addirittura, ‘la trasformazione dei rifiuti organici e inorganici o di prodotti vegetali’ tra le ‘fonti rinnovabili’ di energia e non tra le ‘fonti assimilate’. Da un lato il Cip6 ha sottratto dunque risorse alle ‘vere rinnovabili’ (tradendo, unico Paese in Europa, lo spirito degli ‘incentivi’), dall’altro lato ha indirizzato risorse economiche ingentissime verso una gestione inadeguata del problema rifiuti. Questo odg impegna dunque il Sindaco a intraprendere una campagna di informazione e di sensibilizzazione, nonché ogni azione amministrativa che sia di propria competenza, per promuovere nuovi modelli di sviluppo di sostenibilità sociale, economica e ambientale e favorire concretamente il risparmio energetico e lo sviluppo delle energie rinnovabili. Inoltre lo impegna a dare mandato alla Giunta – ha concluso Gasparini – di verificare la fattibilità di aderire alla azione legale, promossa dalla associazione ‘Diritto al Futuro’, nei confronti del GSE (Gestore Servizi Elettrici) per il rimborso, in favore degli utenti, delle somme versate con la bolletta dei consumi di elettricità e destinati alla componente tariffaria in quanto destinate alla costruzione di impianti e quindi alla produzione di energia da fonti assimilate alle rinnovabili e dalla fonte rinnovabile costituita dalla frazione non biodegradabile dei rifiuti e dai combustibili da rifiuti, la cui illegittimità è stata sancita più volte dalla Commissione Europea, dal 2001 a oggi”.
Aprendo il dibattito il consigliere Roberto Benatti (PdL) ha ricordato come nella Manovra finanziaria del Governo presto in discussione sia previsto un emendamento sul tema, che potrebbe modificare il testo dell’odg in questione: il collega Paluan ha ricordato invece come sul Cip6 “si sia giocata una partita scandalosa, finanziando l’incenerimento molto inquinante e che provoca comunque sostanze da smaltire. Si tratta di miliardi di euro che dal 2001 non hanno finanziato le energie rinnovabili, favorendo la costruzione di termovalorizzatori nonostante i richiami Ue: e tutti i governi hanno fatto orecchie da mercante. Chiediamo dunque che il Comune faccia ricorso e recuperi il 7% dalle bollette energetiche dal 2001 ad oggi; proviamo a sostenere in questo modo i cittadini che ricorrono contro questo furto…”. L’ordine del giorno è stato votato da tutti i gruppi presenti in aula, astenuto solo il PdL.
Approvata nel corso del civico consesso del 15 luglio anche una delibera relativa alla proroga della concessione di un’area comunale in diritto di superficie, fino all’ottobre 2031, alla Polisportiva D.Pietri di via Nuova Ponente. “Questa proroga – ha spiegato l’assessore ai Lavori Pubblici Carmelo Alberto D’Addese in aula – servirà alla Polisportiva a stipulare una convenzione ventennale con l’azienda che installerà sul tetto un impianto fotovoltaico e ad eliminare dal tetto del capannone della sede di questa importante realtà associativa cittadina e della palazzina adiacente l’amianto presente, dopo che l’AUsl approverà il piano di rimozione e trasporto in discarica. Inoltre l’amministrazione comunale verserà 25 mila euro una tantum alla Polisportiva, ovvero il 15% dei consumi presunti di energia elettrica dei prossimi venti anni”. E se il capogruppo della Lega nord Padania Argio Alboresi aprendo il dibattito si è detto certo che si potrebbe fare di più in questo campo il collega del Pd Paolo Zironi ha invece ricordato la discussione svoltasi su questa delibera in sede di Commissione consiliare e l’attivismo della D.Pietri in vari settori. Lorenzo Paluan ha criticato dal canto suo il ritardo con cui l’ente locale si sta muovendo nel campo degli impianti fotovoltaici “e che provoca ogni giorno che passa mancati introiti se non si trovano siti adeguati in fretta”. Roberto Benatti (PdL) ha chiesto se la Polisportiva abbia scelto tra vari preventivi prima di affidarsi all’azienda che deve compiere questi lavori e se sono interessati da ciò altri soggetti che hanno sede nello stabile di via Nuova Ponente. A queste domande ha risposto il dirigente comunale Norberto Carboni, sottolineando come sia stata direttamente la Polisportiva a scegliere l’impresa che installerà l’impianto fotovoltaico sul suo tetto, visto che la sede della stessa, 27 mila metri quadrati, sorge sì su terreno comunale ma è di proprietà del sodalizio che porta il nome del maratoneta. Carboni ha poi spiegato che le altre realtà che qui sono insediate tengono rapporti diretti con la Polisportiva stessa.
La delibera è stata alfine votata da tutti i gruppi presenti in aula, astenuto solo il PdL.