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Federconsumatori E-R sull’aumento delle tariffe ferroviarie

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La Regione Emilia Romagna, giocando d’anticipo sugli incombenti tagli al TPL, aumenta dal prossimo 1° agosto le tariffe del trasporto ferroviario regionale. Aumenti giustificati dalla Regione come adeguamento alle “tariffe obiettivo” del progetto “Mi Muovo”, che a regime darà agli utenti la possibilità di utilizzare con lo stesso biglietto tutti i mezzi pubblici. Un obiettivo condiviso e sostenuto dalla stessa Federconsumatori, intervenuta più volte a sollecitarne l’avvio.

Un aumento che interviene “a freddo” e su aspettative ben diverse degli utenti, ora sospesi tra servizi spesso inefficienti e il rischio del loro taglio. Un aumento che premia immeritatamente le imprese ferroviarie: danaro fresco in cambio di un generico invito a “compiere progressi” sul progetto “Mi Muovo”, senza individuare una data di attivazione. Un aumento delle tariffe che penalizza maggiormente i non-abbonati e abbonati mensili già tra le più alte delle regioni del Centro-Nord e che dal 1° agosto conquisteranno il primato assoluto.

Come avvenuto a settembre 2008, il peso maggiore degli aumenti graverà sui non-abbonati (mediamente +5,5%). In meno di due anni questi utenti, circa 70.000/giorno, subiranno un aumento medio complessivo del 20%, tale da far rimpiangere il precedente “adeguamento inflattivo”. Un accanimento che diventa vessatorio, se si considera che questi utenti sono stati esclusi anche dal mese gratuito di maggio.

La Regione Emilia Romagna ha ritenuto doveroso applicare l’adeguamento delle tariffe previste da una propria delibera. Da almeno due anni non ritiene altrettanto doveroso intervenire sui gestori (Trenitalia e FER) per pretendere il rispetto dei parametri previsti dal Contratto di Servizio, come richiesto da mesi da associazioni e comitati. Parametri regolarmente violati da Trenitalia e FER per ritardi, guasti, soppressioni, tempi di percorrenza, pulizia. Una indecenza consentita da un contratto troppo generico e con penali non adeguate. Federconsumatori ribadisce alla Regione la richiesta di un rinnovo urgente e non formale del contratto, imperniato su nuovi parametri più stringenti per i gestori ferroviari. L’attivazione delle nuove tariffe rappresenta un pessimo modo per ripagare gli utenti dell’Emilia Romagna dei disagi e disservizi subiti e rimanda ancora una volta i promessi miglioramenti.

Federconsumatori mentre lamenta la mancata consultazione sui provvedimenti adottati, richiede alla Regione Emilia Romagna la sospensione del provvedimento, subordinandolo all’attivazione di servizi integrati del progetto “Mi Muovo” migliorativi per l’utenza e al superamento di tariffe vessatorie nei confronti degli utenti non-abbonati.