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Modena, no Cisl ai tagli al welfare: attuare accordo 3 maggio Comune-OOSS

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No della Cisl ai tagli al welfare annunciati ieri dall’assessore al Bilancio, Alvaro Colombo, durante la presentazione in consiglio comunale della variazione al bilancio preventivo del Comune di Modena.«Non accettiamo l’equazione “meno trasferimenti dallo Stato=meno servizi ai cittadini – dice il segretario provinciale della Cisl, Francesco Falcone – Questo modo fatalistico di fare politica non ci piace. Chiediamo un confronto sui problemi nella convinzione che discutendo si possono trovare le soluzioni. Tra l’altro – continua Falcone – aspettiamo ancora che si dia seguito all’accordo su lavoro e sviluppo della città firmato il 3 maggio da Cgil-Cisl-Uil e Comune di Modena».

Il segretario Cisl ricorda che quell’intesa, siglata dal sindaco Pighi in persona, prevede un confronto vero sul bilancio comunale e azioni per migliorare l’organizzazione, l’efficacia ed efficienza della macchina comunale, coinvolgendo e motivando i dipendenti comunali al fine di ottenere risparmi di gestione e valorizzare le professionalità interne.

 «Nell’accordo si parla del welfare come fattore di sviluppo della società modenese. A tal proposito – spiega Falcone – occorre aprire un confronto serrato sulla sostenibilità e qualità dei servizi, senza escludere una riflessione sullo sviluppo della sussidiarietà, nel rispetto dei diritti dei lavoratori e delle persone. Occorre, poi, trovare subito soluzioni per incrementare il patrimonio abitativo pubblico per aiutare chi vive in affitto e fa fatica a far quadrare i bilanci familiari, lavorare per garantire ammortizzatori sociali ai lavoratori delle aziende in crisi, dare sostegno alle imprese, contrastare l’evasione fiscale, molto elevata anche nel nostro territorio». Il segretario Cisl auspica anche una riflessione sulle società partecipate, le agenzie ed enti pubblici vari che, nell’ottica della lotta agli sprechi, possono essere interessate da accorpamenti, fusioni, riduzioni. Per quanto riguarda gli “stati generali”, per Falcone hanno avviato un processo che punta a disegnare la “Modena del futuro”, ma non bisogna trascurare i problemi attuali (casa, lavoro, sostegno alle famiglie) che rischiano di minare la coesione sociale delle nostre comunità e che richiedono risposte urgenti.