“Gli operai chiedono aiuto per riavere 200 mila euro di arretrati e TFR da una ditta metalmeccanica di Mirandola. Prima la Sinistra si mobilita poi, quando il ‘padrone’, compagno di ferro, non paga più, si dilegua”.
“I tempi cambiano. Gli operai Fiom-Cgil lasciano il sindacato per chiedere aiuto al PDL in una vertenza contro il ‘padrone’ che non paga gli arretrati e trattiene il TFR. Non noccioline, ma ben 200 mila euro. A tanto ammonta infatti il credito dei lavoratori che rischiano di rimanere a bocca asciutta, in quanto la ditta metalmeccanica dove lavoravano naviga in pessime acque.
Già questo sarebbe stato sufficiente a Giovannino Guareschi per narrare, pagine su pagine, la disaffezione e lo scollamento tra gli amici di Peppone e la classe operaia, condendo il tutto con un sorprendente colpo di scena: il “padrone”, si vocifera, non sia un fervente capitalista, bensì un compagno di quelli tosti, di una volta.
Considerando poi il fatto che dagli anni ’90, con il fallimento della coop muratori di mirandola, fino ai giorni nostri ,con la recente crisi della multinazionale del biomedicale Gambro spa, nessun Sindaco ha mai brillato per solerzia nell’affrontare le problematiche dei lavoratori ci viene da chiedere: chi è il padrone? Un consanguineo di Peppone o di un altro potente esponente PD?
In questa vicenda di ‘guareschiana memoria’ ben due esponenti del PD, a livello comunale e provinciale, hanno partecipato a un incontro tra lavoratori e proprietà. Nell’accordo siglato il ‘padrone’ si impegnava ad indennizzare con 500 euro al mese gli operai, fino all’estinzione del loro debito. Chissà se il Sindaco Maino Benatti è stato avvertito di questa iniziativa?
La presenza dei politici, ovviamente, aveva fatto intendere che gli impegni assunti fossero rispettati, ma, dopo qualche mese, l’imprenditore ha fatto carta straccia del piano di rientro e l’attenzione dei politici si è spenta.
Strano che due importanti amministratori del PD si mobilitino per tutelare una piccola ditta ‘snc’, in quanto, a memoria, è un caso più unico che raro vedere Comune e Provincia impegnate in una vicenda come questa. Strano che non appena l’azienda smetta di pagare quanto pattuito nessuno protesti. Strano che… per fare piena luce sulla vicenda il PDL presenterà un’interrogazione per conoscere come il sindaco è venuto a conoscenza di questa vertenza, dove sono stati siglati gli accordi conciliativi tra lavoratori e azienda, in quali altri casi, documenti alla mano, l’amministrazione comunale, d’intesa con quella provinciale, ha avuto un ruolo di garante morale a sostegno di aziende in difficoltà.
La politica ha il dovere di sgombrare il campo da ogni ombra, mentre l’azione in difesa dei lavoratori approderà anche nelle sedi giudiziarie. Non tradiremo certo la fiducia accordataci da quel gruppetto di operai che, nei giorni scorsi, ha varcato la soglia della sede PDL di Mirandola per chiedere assistenza. Il nostro legale avv. Elisabetta Aldrovandi porterà le carte in tribunale e farà valere i loro diritti in tutte le sedi.
È grave percepire ad intermittenza l’attenzione degli amministratori verso le problematiche dei lavoratori. A volte si scomodano, a volte glissano. Certo che scaricare anche gli operai Fiom-Cgil è un segno del tempo”.
Antonio Platis Capogruppo PDL Mirandola