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In crisi il rapporto tra medico e paziente

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I pazienti italiani non sono soddisfatti del rapporto con il proprio medico. Tra le lamentele più frequenti c’è la scarsa comprensione da parte del medico, vale a dire la poca capacità di capire i loro problemi e l’incapacità di comunicare causata da visite frettolose.


Ad affermarlo è Egidio Moja, psicologo e presidente del neonato Centro Cura sulla comunicazione in medicina, che ha presentato a Milano i dati relativi allo studio che sembrano dare ragione ai pazienti.

Secondo lo studio effettuato, infatti, il medico interrompe il paziente con una domanda dopo soli 18 secondi dall’inizio della visita, quando basterebbero appena due minuti di ascolto per raccogliere le informazioni di cui c’è bisogno.
Il medico, insomma, ha fretta. Si dirige subito verso la ricerca della malattia per fornire la cura, dimenticando che si trova di fronte un paziente, anzi una persona, che ha bisogno di parlare del proprio problema, mentre dal punto di vista del medico si tratta di divagazioni.

Così come nel marketing la tendenza è verso le politiche ‘customer oriented’, anche nel rapporto medico paziente occorrerebbe un approccio che mette al centro non la malattia ma la persona, che si potrebbe definire ‘patient centered’, semplicemente perché è questo che i pazienti cercano nel medico.

Per migliorare la comunicazione tra medici e pazienti è nato all’Università di Milano il Centro Cura, il cui obiettivo è passare da una medicina basata sulla malattia a una centrata sul paziente, che lo veda protagonista fin dal momento della visita.
Moja suggerisce al medico di ‘stilare’ un’agenda del paziente, che riporti sintomi, paure, interpretazioni, dubbi, precendenti familiari. Si tratta di elementi importanti da comunicare al medico, che però egli può dimenticare al momento della visita. Un aiuto, dunque, per la buona comunicazione, ma anche per una diagnosi medica più corretta.

Secondo Moja, il ruolo chiave, per la comunicazione con il paziente, va affidato al medico di famiglia, più che al medico specialista, in quanto conosce il malato ed avendo maggiormente un ruolo di indirizzo non può nascondersi dietro le tecnologie usate attualmente nella diagnostica.

(Fonte Italiasalute.it)