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‘Porta a porta’, ampio dibattito in Consiglio comunale a Carpi

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Il Consiglio comunale di Carpi di giovedì 17 giugno ha visto la presentazione da parte del capogruppo PdL Roberto Andreoli di un ordine del giorno relativo al sistema di raccolta domiciliare dei rifiuti ‘porta a porta’, attivo in città dal 2006 e che raggiunge ora poco meno della metà della popolazione. Andreoli indicava nel suo documento le possibili migliorie al servizio, divise in sei punti, “necessarie affinché questo possa incontrare la benevolenza di un maggior numero di cittadini e dare maggiore decoro ai quartieri interessati. Impegniamo con questo ordine del giorno Sindaco e Giunta perché si attivino in questo senso con Aimag”.

Ecco le proposte di Andreoli:

1-Dotazione di bidoni grigi per il rifiuto non recuperabile o indifferenziato come avviene a Mirandola. Il bidone garantisce maggior decoro nelle strade mentre oggi è una sequela di sacchetti di plastica di ogni tipo. Evita che animali di notte aprano i sacchetti.

2-Consegna dei sacchi biodegradabili per la frazione umida e grigi per l’indifferenziato presso il domicilio dell’utente previa richiesta agli addetti. Oggi finita la propria dotazione i sacchetti biodegradabili sono disponibili presso le stazioni ecologiche in città mentre quelli grigi solo alla stazione di via Watt. E’ evidente che tale sistema obbliga a spostarsi migliaia di utenti che sono oggetto di passaggi quasi quotidiani da parte degli addetti alla raccolta. Difficoltoso diventa, soprattutto, raggiungere via Watt per coloro (anziani e altri) che non hanno una automobile.

3-Raccolta di sfalci, potature e foglie provenienti dai giardini senza limite di quantità. Oggi è previsto un limite di 3/4 sacchi da lasciare assieme all’organico. In alcuni periodi dell’anno è un limite troppo restrittivo. In altri comuni è un servizio, sì gratuito, ma senza tetto alla quantità conferita. E poi va chiarito che non è a pagamento ma è un servizio compreso in tariffa.

4-Portare a due passaggi settimanali la raccolta dell’indifferenziato. Oltre all’umido in estate è questa la frazione che crea maggiori problemi, alle utenze domestiche, legati sia al volume da stoccare che ai cattivi odori. Senza copiare Viterbo, che raccoglie tutti i giorni questa frazione, sarebbe sufficiente prevedere un doppio passaggio settimanale.

5-Tre passaggi per la raccolta della frazione umida in estate. Oggi i passaggi settimanali sono due. In estate col caldo qualche problema legato ai cattivi odori è reale. Alcuni comuni, tra cui Lucca e Salerno, dispongono di tre passaggi settimanali per tutto l’anno, è possibile migliorare la nostra raccolta aggiungendo un passaggio dal primo giugno al 30 settembre.

6-Mezzi di raccolta. Oggi, nella stessa mattina, a seconda dei turni, è possibile che passino anche tre mezzi diversi con altrettanti operatori: l’umido, la carta, gli scarti del giardino. Perché non approntare un unico mezzo con un cassone suddiviso in due/tre scomparti così da poter effettuare un unico passaggio con evidente risparmio di personale e minor impatto ambientale?

L’assessore comunale all’Ambiente Simone Tosi ha risposto in aula replicando punto per punto ad Andreoli, sottolineando il fatto che queste risposte erano state concordate con Aimag.

1-Il sacchetto del rifiuto indifferenziato consente una più veloce raccolta rispetto al bidone per gli operatori. Gli animali non sono attratti da rifiuti indifferenziati perché non contengono organico. L’uso di sacchi per il rifiuto indifferenziato è una frequente scelta, alternativa ai bidoni, in tanti comuni italiani. La scelta del centro storico di Mirandola è stata una sperimentazione dettata dal contesto storico che non avrà seguito nell’estensione del servizio alla zona urbana residenziale, prevista probabilmente entro l’anno in corso.

2- Inizialmente si è voluto controllare direttamente dall’ufficio tecnico di via Watt la frequenza con cui l’utente utilizzava i sacchi grigi, valutando e correggendo sul nascere quei comportamenti errati tali per cui l’uso del sacco di indifferenziato rappresentava una scorciatoia per non differenziare. Peraltro ogni volta che vengono dati i sacchi grigi un tecnico Aimag in ufficio registra in un apposito database l’avvenuta consegna, in modo da avere traccia del consumo di sacchi procapite e poter intervenire anche a posteriori per correggere comportamenti non conformi. Ad oggi ogni utente (anziani, allettati…) che telefona manifestando una oggettiva difficoltà nel recarsi in via Watt si è sempre visto portare il materiale a casa da un addetto Aimag. Non si esclude che presto, tenuto conto dell’uso e delle richieste, venga fatta una nuova distribuzione di sacchi alle utenze che ne hanno diritto.

3-Non è operativamente pensabile di offrire un servizio di ritiro potature senza alcun limite di quantità ad ogni utente, per lo meno contemporaneamente! Si rischierebbe di avere una mole di lavoro abnorme e non pianificata in corrispondenza di ogni giro del verde. A partire da questa considerazione è la scelta di fornire democraticamente a tutti un servizio di raccolta degli sfalci con un massimale procapite di 3/4 sacchi, peraltro ripetibile ogni settimana. Esiste anche un servizio, sempre gratuito, di ritiro delle potature per grandi quantità, pari a due metri cubi per utenza, per un massimo di due chiamate effettuabili ogni anno. Sono sempre possibili i conferimenti ai Centri di Raccolta. Il gestore offre a pagamento anche la possibilità di ritirare quantità di potature maggiori, a tariffe di certo non superiori al costo di mercato dei giardinieri professionisti.

4- La filosofia del ‘porta a porta’ a Carpi è quella di ridurre il più possibile la produzione della frazione indifferenziata, che è quella che ha i maggiori oneri di smaltimento e ambientali. Tale frazione non può ovviamente scomparire del tutto ma un cittadino responsabile ne produce in quantità limitate, visto che la stragrande maggioranza dei rifiuti è facilmente riciclabile. La maggior parte dei comuni dove si fa il porta a porta ha una frequenza di raccolta dell’indifferenziato settimanale più che sufficiente per le normali produzioni di una famiglia. L’esempio dei sacchi neri esposti tutti i giorni nel centro di Viterbo dalle ore 6 alle ore 8.30 fa pensare ad una raccolta dei rifiuti concomitante con lo svuotamento dei cestini, che ad esempio a Carpi avviene tutti i giorni, domenica inclusa. Questa opzione pare possibile solo in presenza di poche utenze su aree ristrette, come appunto il centro, dove la presenza di operatori è quotidiana.

5- La produzione è normalmente tale da consentire una frequenza di raccolta pari a due giorni la settimana; il terzo giro, dove effettuato, ha dimostrato che i quantitativi raccolti sono modesti e comunque tali da non giustificare l’aumento di costo, che si ripercuote sulle tariffe applicate ai cittadini. La dotazione fornita evita il formarsi di cattivi odori: il rifiuto va raccolto nel bidoncino da 7 litri, chiuso all’interno del sacchetto e poi messo nel contenitore da 25 litri da esporre. Tale bidone ha una ‘chiusura antirandagismo’ che grazie al manico impedisce agli animali la notte di arrivare al rifiuto, va tenuto possibilmente all’esterno (giardino o balcone…) e se ben gestito (non mettere rifiuti sfusi, periodicamente lavarlo,…) non si formano cattivi odori.

6-I rifiuti raccolti vanno in siti diversi per il recupero, dunque non è sostenibile sia dal punto di vista ambientale che economico unire in un unico mezzo più raccolte. Una capacità piccola di carico costringe a più conferimenti agli impianti, con aggravio economico e maggiori percorrenze.

La consigliera Maria Grazia Lugli (Pd) è poi intervenuta e ha raccontato l’esperienza fatta dalla propria famiglia nella palazzina nella quale vive rispetto alla raccolta domiciliare, indicando come problematica la situazione relativa ai Centri di Raccolta rifiuti, sia per gli orari degli stessi che per la modalità di utilizzo della tessera per i conferitori. La stessa questione è stata sottolineata dal collega di Alleanza per Carpi Giorgio Verrini. Enrico Gasparini Casari (Lega nord Padania) ha invece stigmatizzato il fatto che gli sconti sulla tariffa Aimag per chi consegna materiali riciclabili ai Centri siano molto bassi, mentre il collega di gruppo Argio Alboresi ha criticato le procedure per il ritiro dei rifiuti da piccole demolizioni contenenti amianto e ha chiesto “maggiore severità nei controlli magari in via Unione Sovietica…”. Roberto Benatti (PdL) ha proposto dal canto suo una modifica del dispositivo finale dell’odg del collega Andreoli, “anche per valutare i costi di queste migliorie”, che ha trovato l’adesione di Giliola Pivetti (capogruppo ApC) ma non quella del capogruppo Pd Davide Dalle Ave (il quale ha però ricordato come il ‘porta a porta’ a Carpi sia un modello per altri centri e che le proposte di Andreoli porterebbero ad un aumento di costi e a mutare la filosofia del servizio). In sede di controreplica l’assessore Tosi ha infine ricordato che i controlli sul conferimento dei rifiuti ‘porta a porta’ sono stati potenziati e le novità relative al conferimento dei rifiuti contenenti amianto “che ci costa 30-40 mila euro l’anno andare a raccogliere in campagna dove i meno coscienziosi li abbandonano”. Rispetto ai problemi dei Centri “è un decreto nazionale che impone nuove regole, che ci sono costate 180 mila euro: abbiamo chiesto più postazioni per le tessere. Ma attenzione, si vogliono premiare coloro che portano qui solo i materiali che non si possono lasciare nei cassonetti della plastica, del vetro, della carta e dunque i rifiuti ingombranti o pericolosi”. Il consigliere Andreoli ha in conclusione affermato “che nessuno era obbligato ad accettare queste migliorie su problematiche che però esistono, visto che tanti fanno il ‘porta a porta’ stramaledicendolo: ma qui non si è ragionato di questo e del fatto che si poteva rendere la città meno ‘napoletana’…”

Al momento del voto l’ordine del giorno di Andreoli modificato come richiesto da Benatti è stato votato da PdL, ApC, Lega nord Padania, contrario il Pd, astenuto Lorenzo Paluan (Lista civica Carpi a 5 stelle-Prc).