Pavarotti International e Music for
Peace hanno reso noto, con un comunicato, l’intenzione di
riservarsi di adire le vie legali nei confronti della
trasmissione di Raitre ‘Report’. Questo – precisa la nota – in
merito ad un servizio andato in onda ieri sera e relativo all’
esito negativo del progetto di solidarietà per la Liberia
proposto in occasione dell’edizione ’98 del ‘Pavarotti&Friends’.
“Le illazioni contenute nel servizio – afferma Pavarotti
International – senza che vi fossero prove su quanto dichiarato
(e ci riferiamo al possibile acquisto di armi con i fondi del
concerto) gettano discredito sull’operato che per oltre dieci
anni l’organizzazione ha svolto in più parti del mondo. Ci
riserviamo di adire le vie legali per veder sconfessate tali
supposizioni”.
“Proseguendo la proficua collaborazione iniziata nel 1995 e
proseguita nel 1996 (i cui relativi eventi ‘Pavarotti & Friends’
avevano portato alla costruzione del Pavarotti Music Centre di
Mostar), anche per l’ edizione ’98 – spiega la nota – Pavarotti
International si era affidata a War Child Uk, per l’
individuazione del Paese da beneficiare (ed il relativo
progetto) per l’ edizione del concerto 1998. Risultando, dalle
periodiche verifiche, che dopo un lasso di tempo ragionevole i
fondi raccolti non erano stati spesi propriamente (mentre erano
stati utilizzati per pagare stipendi e trasferte in loco di
alcuni funzionari, senza tuttavia approdare a stati d’
avanzamento dei lavori), la Pavarotti International ha deciso di
sottrarre il progetto a Wc Uk e di farlo seguire da War Child
Italia. Dopo aver verificato l’ impossibilità di operare
effettivamente nel Paese per strutture ed organizzazioni
straniere, Wc Italia ha stretto un accordo (regolarmente
depositato) con il governo liberiano, affinché si prendesse in
carico dell’ esecuzione dei lavori, in quanto proprietario-
donatore del terreno su cui si doveva edificare il villaggio
medesimo”.
“E’ opportuno evidenziare – sottolinea Pavarotti
International – che all’ epoca dei fatti: era fisicamente e
praticamente impossibile operare per i delegati dell’
organizzazione all’ interno del Paese in quanto devastato da una
guerra civile; non era ancora di dominio pubblico lo scellerato
operato dell’ allora presidente Taylor; piuttosto a quel tempo
il suo esecutivo si era formalmente impegnato a dare corso al
progetto, anche per rendere tangibile il nuovo corso che avrebbe
dovuto intraprendere il Paese, dopo aver raggiunto la tregua
post-guerra civile; non era possibile, anche dopo aver preso
coscienza dei problemi oggettivi di messa in opera della
struttura, indirizzare i fondi verso altri progetti alternativi,
ancorché di beneficenza, poiché i soldi erano stati
espressamente devoluti dai donatori per il progetto del
villaggio liberiano; si valutò quindi che l’ unica soluzione
praticabile in quel momento fosse quella di devolvere i fondi al
governo affinché il villaggio avesse una reale possibilità di
sorgere”.
Pavarotti International ricorda che in dieci anni di
‘Pavarotti&Friends’ sono state destinate somme molto rilevanti,
andate a buon fine, per progetti e iniziative in Bosnia,
Guatemala, Tibet, Cambogia, Afghanistan, Angola e Iraq, oltre
che – nell’edizione 1992 – per la lotta alla talassemia.
Pavarotti International ha diffuso anche una lettera a
‘Report’ dell’organizzazione non governativa milanese Ciai-
Centro italiano aiuti all’infanzia, che invita il programma di
Raitre a visitare in particolare “tutto quello che, con i
duetti di Pavarotti e dei suoi amici e con la generosità del
pubblico che li ha seguiti, siamo riusciti a fare in Cambogia.
Vedrete tante belle costruzioni ma, soprattutto, tanti bambini
che ne usufruiscono. Vi assicuro che la loro vita da quel maggio
2000 è decisamente cambiata. Perché non raccontare anche
questo?”.