Giovedì 3 giugno nel corso della seduta del Consiglio comunale di Carpi sono stati discussi anche due ordini del giorno sull’housing sociale, il primo presentato dal consigliere Pd Roberto Arletti e il secondo dal collega del PdL Cristian Rostovi: il documento di Arletti invitava la Giunta comunale a mettere “tempestivamente all’approvazione del Consiglio un piano dedicato a questo tema, che comprendesse azioni e strumenti rivolti a coloro che non riescono a soddisfare sul mercato il proprio bisogno abitativo per ragioni economiche o in mancanza di un’offerta adeguata. Il tutto sviluppando partnership con la Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi e finanziandolo accedendo alla Cassa Depositi e Prestiti, alla stessa Fondazione, deputata a sostenere queste opere, o ad altri investitori”. L’odg di Rostovi invece impegnava il Sindaco a farsi promotore verso la Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi di alcune proposte, come la costituzione di un fondo pluriennale di sostegno all’affitto, di un fondo di sostegno al pagamento dei mutui in essere, di garanzia e a supporto per i nuovi mutui prima casa, che agevoli le giovani coppie e i lavoratori con contratti flessibili che trovano difficoltà a reperire un mutuo bancario. L’assessore alle Politiche sociali Alberto Bellelli ha spiegato aprendo il dibattito che l’amministrazione comunale dal 2003 ha avviato il progetto Affitto casa garantito, con 38 casi in essere, che il tema della casa è centrale per l’azione dell’ente locale e che il patrimonio di edilizia popolare gestito da Acer ammonta a 603 alloggi Erp più 2 ‘fuori Erp’. Bellelli ha ricordato poi come le graduatorie relative agli alloggi pubblici siano sempre più lunghe e come la Provincia stia allestendo un protocollo antisfratto. “Tutti i contributi che aiutano a riflettere su questo tema sono importanti: ad esempio il microcredito sociale per gli under 35”.
Lorenzo Paluan, capogruppo della lista civica Carpi a 5 stelle-Prc, ha proposto due emendamenti al documento firmato dal collega Arletti e ha spiegato che il Comune non deve chiamare in causa la Fondazione quando può esercitare un suo ruolo, né deve costituire una nuova società per gestire il patrimonio eventuale ed integrativo di quello pubblico. “L’odg di Arletti segnala però finalmente un cambio di passo della maggioranza”. Stefania Gasparini (Pd) ha ricordato invece che in un momento difficile come quello attuale è doveroso il sostegno dell’ente presieduto da Gian Fedele Ferrari e che l’ente locale deve fungere da leva verso altre istituzioni e soggetti pubblici e privati: importanti poi azioni come i controlli e i nuovi regolamenti Erp per dare maggiori risposte a giovani, famiglie monogenitoriali con figli e a chi si trova in situazioni di difficoltà. Giliola Pivetti (ApC) ha dal canto suo chiesto minore frammentazione nel campo degli interventi per la casa, segnalando come siano diverse le fasce di bisogno da intercettare e come siano valide le abitazioni costruite con moduli prefabbricati. “La Fondazione Cassa potrebbe, investendo nell’housing sociale, aumentare il proprio patrimonio: altro che spendere per il Campus della moda…Teneteci informati – ha detto – sulla scansione dei tempi su questo progetto, magari pensando non a costruire ex novo ma a riqualificare edifici esistenti oppure appartamenti ma in palazzi diversi…”. E dopo che Maria Grazia Lugli (Pd) ha informato il Consiglio sulle caratteristiche delle abitazioni modulari, case cioè costruite in bioedilizia e che si montano e smontano in tempi brevi per permanenze non lunghe, Argio Alboresi (Lega nord Padania) si è detto interessato ad approfondire la questione, “da impostare comunque bene…”. Cristian Rostovi ha poi preso la parola per dire che la Fondazione Cassa “non dovrebbe avere problemi a istituire un Fondo come quello richiesto dal mio ordine del giorno; e possiamo chiedere ad essa come civico consesso determinati indirizzi, disponibili a vigilare perché ciò venga seguito. Peccato che il Presidente del Consiglio non abbia avuto la sensibilità di inserire il mio documento e quello del collega Arletti all’ordine del giorno come urgenti…”. Dopo che il Presidente del Consiglio Taurasi ha respinto quelle che ha definito “illazioni” di Rostovi è intervenuto Roberto Arletti, che ha spiegato le caratteristiche dell’housing sociale in un momento come quello attuale di emergenza abitativa, “che richiede nuove risposte per nuove fasce sociali e nuovi bisogni: anche con nuove partnership pubblico-private con le quali possono giocare un grande ruolo le Fondazioni bancarie, tanto che in diverse realtà italiane sono già nati fondi immobiliari ad hoc”. E se il capogruppo del PdL Roberto Andreoli ha voluto ringraziare dal canto suo il responsabile della Caritas diocesana Stefano Facchini (presente in aula) per il ruolo che ha svolto recentemente nel sollecitare la città su questo argomento, Paolo Zironi (Pd) ha invece ribadito l’importanza di temi come locazione ed edilizia sovvenzionata.
I due ordini del giorno in discussione sono stati alfine votati entrambi all’unanimità dal Consiglio comunale. Quello firmato da Arletti è stato emendato, su richiesta come detto del consigliere Paluan, in modo che nel testo del documento si può leggere che “gli immobili per l’housing sociale debbano essere reperiti principalmente sul mercato oppure da costruire su terreno ceduto gratuitamente dal Comune solo per progetti di autocostruzione”.