In Emilia-Romagna, l’agricoltura ha bisogno di molta acqua; anche per soddisfare quest’esigenza parte il progetto per il riuso delle acque del depuratore di Mancasale, in provincia di Reggio Emilia, il primo di una serie di interventi “sul campo” per la razionalizzazione dell’uso del prezioso liquido in agricoltura, in seguito a un accordo tra Regione e Unione delle Bonifiche dell’Emilia-Romagna.
Il progetto – che è stato approvato dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore all’agricoltura, ambiente e sviluppo sostenibile Guido Tampieri – si propone di testare l’effettiva possibilità di riutilizzare le acque in uscita dal depuratore di Mancasale per irrigare durante il periodo estivo e durante l’inverno per altri usi come il lavaggio delle strade, l’attività antincendio e in campo industriale.
Ma il progetto servirà anche a verificare se e in che misura il riuso contribuisce all’abbattimento dei nutrienti riversati nel fiume Po. Il progetto si inserisce nel quadro delle attività avviate dalla Regione per promuovere il risparmio idrico; l’agricoltura, in particolare, rappresenta in Emilia-Romagna il settore che consuma più acqua, con il 65% del totale.