Il settimo appuntamento del Campionato del Mondo di Formula 1 si svolgerà sul circuito dell’Istanbul Park, nella periferia della metropoli a cavallo fra Turchia e Asia. Pur essendo una sede ancora recente, la tradizione della Scuderia Ferrari Marlboro in questa gara è decisamente favorevole. Per ben tre volte su cinque edizioni disputate una monoposto del Cavallino Rampante ha tagliato per prima il traguardo del Gran Premio di Turchia, sempre grazie a Felipe Massa, autore di una tripletta consecutiva, dal 2006 al 2009. Anche Fernando Alonso, pur non avendo mai vinto, è salito tre volte sul podio: secondo nel 2005 e nel 2006, terzo nel 2007.
Le difficoltà logistiche che tutti i team hanno dovuto affrontare all’inizio della stagione europea, iniziata con la doppia trasferta Spagna-Monaco, non sono ancora terminate. Anche se la gara turca è considerata parte del calendario europeo con le squadre ospitate nei motorhome e non in strutture fisse, la distanza fra Istanbul e Maranello – per non parlare di quella con le sedi delle altre scuderie – è tale che il modo più efficace per trasportare mezzi e materiale sia via mare, con un traghetto che è partito da Trieste alla fine della settimana scorsa. Ciò ha comportato che tutto il necessario per la trasferta ha dovuto lasciare la Gestione Sportiva con due o tre giorni di anticipo rispetto al solito, senza contare il fatto che, al ritorno dalla Turchia, non ci sarà il tempo per respirare visto che la gara successiva è in Canada. Prevedibile che i logistici possano finalmente tirare un attimo il fiato soltanto dopo il ritorno di tutto il materiale da Montreal: per loro l’unica consolazione del momento è che il vulcano islandese dal nome impronunciabile sembra essersi momentaneamente placato…
Dopo aver deciso di non usare l’ala posteriore soffiata sulle tortuose stradine del Principato di Monaco, questa soluzione verrà riproposta in Turchia. Nelle prove libere del venerdì verrà valutato anche un nuovo sistema di gestione dell’ala, che non avrà alcun effetto sulle prestazioni ma soltanto sull’usabilità da parte del pilota. Le caratteristiche di uno dei pochissimi circuiti che girano in senso antiorario dovrebbero essere favorevoli alla F10. La Bridgestone porterà la combinazione di pneumatici morbida-dura che, in teoria, non è la migliore per la vettura ma tanto lavoro è stato fatto per cercare di migliorare la situazione ed essere competitivi in qualsiasi condizione, senza contare che le temperature dovrebbero essere più elevate rispetto alla gara di Barcellona, l’ultima occasione in cui sono stati utilizzati questi pneumatici.
Il tracciato, lungo 5,338 chilometri, è considerato uno dei più impegnativi fra tutti quelli di nuova generazione e offre un buon mix di curve a bassa, media e alta velocità oltre a un paio di opportunità per i sorpassi. La curva più nota è la 8 che è nei fatti composta da quattro curve a sinistra consecutive. L’accelerazione laterale cui sono sottoposti i piloti quando percorrono questa curva è probabilmente la più elevata di tutto il Mondiale e il fatto che si giri in senso antiorario aggiunge ulteriore stress ai muscoli del collo, di solito più usati in maniera opposta. Inoltre, con il rifornimento vietato non sarà facile gestire la macchina e le gomme con il pieno di benzina nelle prime fasi della gara.
Qualsiasi sia il risultato di Felipe e di Fernando, il Gran Premio di Turchia 2010 entrerà nella storia della Ferrari in quanto sarà l’ottocentesima gara della Scuderia nel Campionato del Mondo di Formula 1.