All’interno della nuova lettera anonima pervenuta a casa Filippi, una serie di minacce e intimidazioni assolutamente esplicite nei contenuti: “Guarda il cielo sopra Casina, può darsi che volteggi qualche avvoltoio attratto dall’odore di carogna”. E poi una serie di aggettivi dispregiativi: Balordo, infame, vile, disonesto, meschino, sciacallo…
“Tentativi intimidatori che non intaccano la mia onestà – afferma il Consigliere regionale del Popolo della Libertà Fabio Filippi – e l’impegno per la ricerca della verità. Vado avanti anche se amareggiato per i miei famigliari, costretti a convivere con una situazione non facile. Voglio pubblicamente ringraziarli per il loro coraggio, per il loro sostegno che quotidianamente mi dimostrano e per l’appoggio totale alle mie battaglie a favore del bene comune. Nell’ultima missiva anonima, in risposta alle rivelazioni fornitemi per iscritto pochi giorni fa sulla tragica fine a cui è stato costretto il partigiano Lodovico Landini, mi si chiede di rivelare le fonti, il nome del testimone. Come già ripetuto più volte, non rivelo i nomi di coloro che mi forniscono notizie storiche, questo per proteggerli da infangamenti e altri vili attacchi. Già minacciano il sottoscritto, garantire quindi l’anonimato e la riservatezza a chi collabora per la ricerca della verità, mi sembra il minimo che si possa fare. Ho deciso di metterci la faccia, il nome e il cognome e mi prendo tutte le responsabilità di quello che scrivo e dico.
Questi personaggi anonimi sono tormentati, non sono in pace con se stessi e con gli altri, non hanno più il coraggio di sostenere le proprie idee alla luce del sole.
Sono passati sessantacinque anni e dopo tanto tempo molti cittadini si sentono in dovere di togliersi un peso che portano dentro da anni. Mi cercano e mi raccontano la loro verità che spesso è in contrasto con quella ufficiale raccontata nei libri di storia. La fiducia che mi danno tanti cittadini mi riempie di orgoglio, significa che il mio lavoro è utile e la gente si fida di me.
Il bene ci fa sentire bene dentro, il male fa l’effetto contrario, io mi sento in pace con me stesso perché so di avere agito bene e non male”.
Il mese scorso era stata recapitata a casa Filippi un’altra lettera intimidatoria. A marzo nel comune di Canossa, sui manifesti elettorali del candidato Filippi comparvero stelle a cinque punte riconducibili alle nuove Brigate Rosse. Altre intimidazioni analoghe erano state rivolte allo stesso Filippi e al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi: su manifesti affissi nel comune di Quattro Castella, dove si leggeva: “Ti aspettiamo a piazzale Loreto”. L’automobile con la pubblicità elettorale del Consigliere è stata ripetutamente danneggiata. Da ultimo, circa un anno fa, altre lettere e scritte intimidatorie erano comparse sempre contro Filippi.
Il Consigliere regionale viene periodicamente preso di mira da fanatici e radicali di Sinistra, da “ex” che si rifanno alle nuove BR o ad associazioni pseudo-partigiane.
Filippi ha denunciato l’episodio alle Forze dell’Ordine.