Ha anche un cognome il piccolo Jacopo, il neonato abbandonato nudo, sotto la pioggia e al freddo – nella prima mattinata di Venerdì Santo nel prato attiguo a un condominio alla periferia di Modena e da allora ricoverato, in gravissime condizioni, nella divisione di Neonatologia del Policlinico.
A quanto si è appreso oggi, gli ufficiali di stato civile dell’anagrafe comunale già il giorno successivo al ritrovamento hanno dato un cognome al piccino, che per motivi di privacy non è stato reso noto.
Secondo quanto prevede l’ordinamento di stato civile, il nome e il cognome – in assenza di riconoscimento da parte del padre naturale o della madre – vengono decisi dall’ufficiale dell’anagrafe; il cognome in particolare non deve essere famoso nella zona, nè ridicolo, nè vergognoso. Per quanto riguarda il nome, il Comune ha confermato Jacopo, scelto dai sanitari che lo hanno avuto in cura subito dopo il ricovero. L’atto redatto dai responsabili del servizio, sulla base della relazione stilata dalla direzione del Policlinico dopo il ritrovamento del neonato, è stato trasmesso alla magistratura, al giudice tutelare e all’assistente sociale dell’ospedale.
Se in un secondo momento il bebè sarà riconosciuto dalla madre, assumerà il suo cognome (o quello del padre se si farà vivo e lo riconoscerà ), previa autorizzazione del giudice.
Si attende intanto l’esito della prova del Dna disposta dagli inquirenti per avere la certezza assoluta che la madre di Jacopo sia effettivamente l’operaia diciottenne, italiana, che nei giorni scorsi si è presentata in Questura, accompagnata da un legale, sostenendo di aver fatto tutto da sola e di non aver nemmeno mai avvisato i familiari, con cui vive, della gravidanza.
Il Pm Fausto Casari però non crede molto a questa ipotesi e ha iscritto come atto dovuto nel registro degli indagati il padre e la madre della giovane per concorso in abbandono di minore, ipotizzando che non fossero completamente all’oscuro della vicenda.