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Ictus: in Italia 800mila le vittime ogni anno

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Sono circa 800.000 le vittime dell’
ictus in Italia (solo fra coloro sopravvissuti alla malattia) e
quasi 200.000 sono colpite ogni anno, di queste il 20% muore e
chi sopravvive in un caso su tre ha deficit importanti: sono le
cifre di una “catastrofe evitabile”, come l’hanno definita gli
esperti riuniti oggi a Roma, per la presentazione della giornata
nazionale dedicata alla prevenzione e all’informazione sulla
malattia.

Organizzata dall’associazione Alice con il sostegno delle
maggiori società scientifiche del settore, la giornata
nazionale dell’ictus coinvolgerà una trentina di città in
tutta Italia, con stand nei quali volontari e medici daranno
informazioni sulla prevenzione e la cura, controlleranno la
pressione arteriosa e, tramite un questionario, potranno
calcolare il rischio di contrarre la malattia.
“Prevenzione” è la parola chiave della lotta contro una
malattia che, contrariamente a quanto comunemente si crede, non
colpisce soltanto gli anziani (in almeno 40.000 casi ogni anno
sono colpite persone con meno di 45 anni) e che ha costi
altissimi per la società, stimati fra fra 6 e 12 milioni di
euro.
Per il presidente dell’Italian Stroke Forum Network, Gian
Franco Gensini, modificare i comportamenti a rischio,
innanzitutto fumo e ipertensione, è probabilmente l’arma numero
uno per prevenire l’ictus. E la tempestività è indispensabile
nel momento in cui si verifica un attacco: saper riconoscere i
sintomi e arrivare immediatamente in ospedale sono le prime
regole per limitare al massimo i danni, ha osservato il
neurologo Domenico Inzitari, dell’ospedale fiorentino di
Careggi.