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Modena: ultimo week end per le figurine sui proverbi

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“Tutto è bene quel che finisce bene” e a Modena si conclude, sabato 1 e domenica 2 maggio, l’esposizione “A buon intenditor… poche parole!” che Museo della Figurina ha dedicato a proverbi e modi di dire. Circa 200 le illustrazioni in mostra, che documentano una saggezza popolare fatta di verità immediate ed espressioni immaginifiche, da capire al volo, ma che oggi, nell’epoca di internet, rischia di andare perduta.

L’esposizione, aperta fino al 2 maggio al Museo della Figurina di Modena, in corso Canalgrande 103 (sabato, domenica e festivi dalle 10.30 alle 18.30, informazioni al numero 059 2032919 e nel sito www.museodellafigurina.it), propone un viaggio tra i più noti proverbi, giochi di parole e modi di dire italiani e francesi – spesso simili ma con piccole varianti – che tanto frequentemente sono stati raffigurati nelle figurine dalla seconda metà dell’Ottocento ai primi del Novecento.

Realizzata dal Museo della Figurina con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e la collaborazione dell’associazione culturale Leggere Fare Giocare, la mostra propone circa 200 figurine che consentono di riscoprire una saggezza popolare che si affida ad un linguaggio intuitivo e facile da memorizzare, anche grazie alla forma metrica o alla prosa ritmata.

Privi di autore e spesso oscuri nelle loro origini, i proverbi sembrano appartenere a tutte le epoche. Reperti e documenti non mancano: dalle tavolette d’argilla ritrovate in Mesopotamia alle raccolte di carattere religioso dell’Antico Egitto, dal Libro dei Proverbi della Bibbia alle citazioni del Corano, dalle favole greche alle commedie romane. Solo alla fine del XVI secolo compare il primo repertorio di proverbi tratti da fonti orali e, dopo numerose raccolte locali, comparate e ragionate, nasce a Urbino nel 1968, l'”Atlante paremiologico italiano”.

I proverbi non sono univoci e spesso hanno due significati, uno letterale e uno metaforico; inoltre amano giocare con le parole, con le immagini e con le allusioni, avvicinandosi, a volte, agli indovinelli. Il proverbio nasce di solito come frase breve, che spesso subisce modifiche prima di consolidarsi nella forma definitiva: più è stringato e più sopravvive. Accanto alle figurine sarà in mostra una piccola sezione di libri e stampe dalla seconda metà del Cinquecento alla prima metà dell’Ottocento, tra cui i famosi “Proverbi figurati” di Giuseppe Maria Mitelli.