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Gravissima la situazione scolastica in Regione

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”Dalla riunione di mercoledì, purtroppo, è risultato che il quadro della situazione scolastica in Emilia-Romagna è più grave di quanto ci aspettassimo”. Con queste parole l’assessore regionale alla Scuola, Mariangela Bastico, ha commentato quanto emerso dalla Conferenza regionale permanente per l’Istruzione e la Formazione.

”La domanda delle famiglie per quanto riguarda il tempo pieno – spiega Bastico – si è espressa in quantità molto rilevante. Ed ora molte sezioni della scuola dell’infanzia per il tempo pieno e prolungato risultano mancanti” (34 a Bologna e 21 a Modena). ”Con i nuovi dati alla mano potremo fare il quadro esatto – dice Bastico – ma posso già dire che la situazione si presenta gravissima”: la mancanza dell’incremento per il prossimo anno scolastico dei docenti in organico, soprattutto, nelle scuole dell’infanzia, infatti, significherà un uso ”spropositato” degli organici di fatto e dunque delle supplenze.

Situazione difficile anche per il tempo pieno e prolungato nelle scuole medie. Inoltre ”il sostegno sarà garantito – spiega Bastico – soltanto se si faranno un numero di deroghe pari al numero di insegnanti di diritto”. ”Un ruolo così delicato e importante come l’insegnante di sostegno – si domanda l’assessore – è giusto che venga trattato in questo modo e lasciato così nella precarietà?”.

E mentre la popolazione scolastica aumenta di 9.500 ragazzi, nella scuola superiore l’organico viene tarato su ”una sottostima di 8 mila studenti, escludendo cioè quelli iscritti alla formazione professionale”, denuncia Bastico. ”Ora termineremo la ricognizione delle mancanze provincia per provincia”, prosegue l’assessore.

”Quest’anno i dirigenti hanno registrato tutte le domande ricevute – dice – per il tempo pieno, invece che soltanto quelle che potevano essere accolte, come era successo l’anno scorso”. Il passo successivo, spiega Bastico, sarà contattare ”i politici e le associazioni di insegnanti e di genitori per dimostrare, con dati reali e verificabili, quanti docenti effettivamente mancano e quanta domanda non verrà soddisfatta”.