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Reggio E.: domani chiude la Mostra “Mazzacurati – La felicità della compiutezza espressiva”

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Domenica 18 aprile si conclude la Mostra “Mazzacurati – La felicità della compiutezza espressiva”, promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione del Comune di Roma – Sovrintendenza ai Beni Culturali e dalla Commissione Cultura in collaborazione con i Musei Civici di Reggio Emilia. In questa ultima giornata, come per tutto il fine settimana la mostra, che ha luogo ai Chiostri di San Domenica, in via Dante Alighieri, 11, a Reggio Emilia, è aperta alla mattina dalle 10 alle 13, e al pomeriggio dalle 16 alle 19.  L’ingresso alla mostra è libero.

La mostra, curata da Silvana Bonfili con Anna Paola Agati, è un vero e proprio racconto della vita e delle opere di Renato Marino Mazzacurati a quaranta anni dalla sua scomparsa, e presenta oltre cento opere tra dipinti, sculture, lavori grafici e di arte applicata, alcune delle quali inedite. Accanto alle opere di Mazzacurati, l’esposizione raccoglie i lavori di altri artisti quali Scipione, Mafai, Guttuso, e Cavalli. Dipinti, sculture, opere grafiche e di arte applicata provengono dalla Galleria Nazionale di Roma, dalla Galleria Comunale di Roma, dall’Accademia di San Luca, dai Musei Civici di Reggio Emilia, dagli eredi e da collezionisti privati. Il materiale documentario e archivistico è in alcuni casi inedito.

Il nome di Marino Mazzacurati si lega in modo preciso alla città di Reggio Emilia. I Musei Civici dispongono infatti del prestigioso Fondo Mazzacurati, composto da 120 opere dell’artista (dipinti, sculture, ceramiche, disegni e altre testimonianze grafiche) provenienti in modo quasi esclusivo dall’importante donazione nel 1974 di Carla Marzi, che aveva voluto legare indissolubilmente il nome di Mazzacurati, alla città di Reggio Emilia, con la quale aveva intessuto profondi legami pur nelle sue continue tensioni verso un confronto e un dibattito nazionale e verso un’ampia rete di confronti culturali. Mazzacurati infatti si trasferisce a Gualtieri  nel 1928, al seguito della sua famiglia, nell’inverno tra il 1928 e il 1929 conosce Ligabue, che ospita nella sua abitazione, a Villa Malaspina, nel 1931 si sposa e negli anni seguenti nascono i suoi figli. La sua opera, che si colloca con pieno diritto nel più ampio dibattito che ha attraversato l’Italia dagli anni trenta del novecento al dopoguerra fino agli avanzati anni sessanta, costituisce in un certo senso espressione di quella cultura della “bassa padana” che nel Novecento ha saputo offrire un eccezionale contributo di novità, con personalità come quelle di Antonio Ligabue e di Cesare Zavattini.

La mostra è realizzata con il contributo di Consorzio Venezia Nuova. Organizzazione di Zètema Progetto Cultura. I materiali audiovisivi sono gentilmente concessi da Rai Teche. Il catalogo, edito da Palombi Editore, curato dagli ideatori della mostra, include vari saggi critici e testimonianze di quanti hanno conosciuto Marino Mazzacurati.

Info:

Chiostri di San Domenico

Ex convento di San domenico – via Dante Alighieri, 11

0522/451722

Musei Civici di Reggio Emilia

Palazzo San Francesco – via Spallanzani, 1

0522/456477 uffici

0522/456816 Musei Civici di Palazzo San Francesco