Avevano scoperto come vengono assegnati i codici seriali alle carte di credito emesse da un noto gruppo bancario estero e avevano così compiuto acquisti in tutt’ Italia per decine di migliaia di euro. Una complessa indagine informatica della Polizia postale e delle comunicazioni di Bologna li ha però individuati: un pregiudicato di 28 anni è stato arrestato per truffa a Reggio Emilia, dove aveva dimora in esecuzione di un provvedimento restrittivo dell’autorità giudiziaria, mentre la moglie venticinquenne e altri due complici, entrambi ventinovenni, sono stati denunciati.
Sfruttando complesse elaborazioni informatiche, il gruppetto – hanno appurato gli investigatori – era riuscito a scoprire il criterio di ‘generazione’ dei codici seriali delle carte di credito non ancora assegnate ai clienti della banca. Senza quindi aver mai avuto il possesso materiale delle carte, il
giovane poi arrestato aveva effettuato numerosi acquisti: costoso materiale informatico, capi d’abbigliamento e orologi griffati, biglietti aerei e ferroviari, noleggi di auto, soggiorni in lussuosi alberghi erano stati pagati ‘dando i numeri’ giusti direttamente tramite internet o al telefono.
La Polizia delle comunicazioni era stata allertata dall’Ufficio sicurezza di Carta Si, che gestisce in Italia la rete di utilizzo delle carte di credito della banca interessata. Si è così scoperto che numerosi articoli fraudolentemente acquistati venivano recapitati sempre ad uno stesso indirizzo di Reggio
Emilia con nominativi di volta in volta diversi. Parte della merce truffata, ancora in possesso del pregiudicato, è stata recuperata dai poliziotti informatici proprio nell’abitazione reggiana.
Altre indagini sono ora in corso per chiarire il sofisticato stratagemma informatico che aveva consentito di scoprire i criteri di attribuzione dei codici seriali. Ancora da definire le reali dimensioni della truffa, che secondo gli inquirenti avrebbe interessato molti altri esercenti.