Sono stati 246.107 i reati ambientali accertati in dieci anni (’94-2003), 154.804 le persone
denunciate o arrestate; 40.258 i sequestri effettuati. Il 40% di queste infrazioni (98.536) si concentra nelle quattro regioni dove è considerata più intensa la presenza mafiosa, Campania,
Puglia, Calabria e Sicilia, per un business decennale, tra mercato illegale e investimenti a rischio stimato in circa 132 miliardi di euro.
E il trend è in crescita: il 2003 è stato l’anno boom dei reati contro l’ambiente con un +32,6% rispetto
al 2002 con 25.798 ecoreati pari a un business di 18,9 miliardi di euro (+14,2% rispetto al 2002). Lo scorso anno è stato anche terreno più fertile per i clan mafiosi dediti all’ecomafia: 11 in più, per un totale, di 169.
Questo il ‘Rapporto Ecomafia 2004‘ realizzato da Legambiente e presentato questa mattina nella sede dell’associazione alla
presenza, tra gli altri, del ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, Altero Matteoli.
”Questi dati – ha detto Matteoli – ci confermano che la strada intrapresa di consolidare il contesto della legalità, requisito fondamentale della convivenza sociale e della salvaguardia del bene ambientale, è quella giusta”. In tal senso il ministro ha sottolineato l’azione di potenziamento ”in maniera molto significativa del Comando carabinieri per la
tutela ambientale più che raddoppiandone l’organico e ampliando in misura notevole le risorse tecnologiche”.
Secondo il rapporto di Legambiente, gravi le condizioni di tutti i parametri considerati. Tra i 25.798 illeciti del 2003,
raddoppiate le notizie di reato per gli incendi dolosi (oltre 7mila quelle del 2003), più reati nel ciclo del cemento (+16%, da 6.151 a 7.138, più che raddoppiati i sequestri, da 580 nel 2002 a 1.422 nel 2003) e in quello dei rifiuti (+10,7%). In un
anno quasi doppio il numero dei sequestri giudiziari: 8.650 contro i 4.479 del 2002. Cresciuto anche il numero delle persone denunciate: 19.665, il 18,1% in più rispetto al 2002; quasi raddoppiato, invece, il numero degli arresti eseguiti: 163,
contro gli 87 del 2002.