Il vescovo di Reggio e Guastalla, Adriano Caprioli, si è recato questa mattina in visita a Villa Ottavi, sede del comando, per incontrare il Corpo della Polizia provinciale. Accolto dalla presidente della Provincia Sonia Masini, dal comandante della Polizia provinciale Alessandro Merlo e dall’assessore Alfredo Gennari, il vescovo ha ringraziato gli agenti “per la scelta di vita che avete compiuto, per aver fatto del vostro lavoro una professione che svolgete con spirito di servizio, una professione difficile e gravosa anche per l’impegno che quotidianamente dovete esercitare per coniugare sicurezza e senso umano del vostro operare”.
Nel corso del suo apprezzato intervento, il vescovo di Reggio ha insistito in particolare sulla tutela del nostro territorio e della natura, “che non sono risorse illimitate e rappresentano il bene comune a tutti noi”. Citando Giovanni Paolo II – ma anche Bacone, Lutero e La Pira (parafrasandolo ha detto; “io non posso pensare al mio Paradiso senza pensare alla Madonna della Ghiara, alla Cattedrale, ma anche al Cusna” – monsignor Caprioli ha sottolineato l’importanza di salvaguardare l’ambiente anche per le future generazioni e, dunque, della attività di vigilanza che viene assicurata dalla Polizia provinciale. “Mi ha colpito in particolare, tra i vostri compiti, quello di coordinamento di tutta la vigilanza volontaria da parte di associazioni ambientaliste e venatorie”, ha aggiunto il vescovo prendendo spunto da questo ‘lavoro di squadra’ per ribadire la necessità di “impegnarsi tutti per il bene della comunità”. “Anche per questo, lo scorso 14 dicembre, ho presentato il documento ‘Ridisegnare il volto della città dell’uomo’ frutto di mesi di lavoro della Commissione diocesana per l’impegno sociale, un documento non apologetico, accusatorio e tanto meno politico, perché la Chiesa non fa politica, ma propositivo, finalizzato a trovare un modello di sviluppo più umano – ha aggiunto il vescovo – Venendo da Milano, sono rimasto colpito dalla tradizione di solidarietà, dal forte senso di appartenenza della comunità reggiana. Occorre continuare così, occorre continuare a essere cittadini e non clienti della propria città, avere attenzione ai problemi degli altri come se fossero i nostri”.
Serve una continua ricerca del bene comune, dunque, ma anche una visione comune, e “i comitati, che pure esprimono un impegno civile, a volte sono vittime di propri interessi particolari e dunque vanno interpretati con lungimiranza in una ottica più ampia di bene comune”.
L’incontro – prima di uno scambio di doni tra monsignor Caprioli, la presidente Masini ed il comandante Merlo – si è chiuso con la benedizione da parte del vescovo che, nell’occasione, ha “prestato” come patrono della Polizia provinciale San Francesco d’Assisi “che insieme a San Prospero protegge Reggio e proteggerà certamente voi nel vostro prezioso lavoro a difesa del territorio, dell’ambiente e della natura”.
La Polizia provinciale in numeri. Composto – attualmente – da 1 comandante, 4 ufficiali e 11 agenti (ai quali, a breve, se ne aggiungeranno altri 6), il Corpo della Polizia provinciale di Reggio svolge funzioni di polizia giudiziaria e funzioni ausiliarie di pubblica sicurezza; esercita le funzioni di polizia amministrativa locale spettanti alla Provincia nelle materie di sua competenza, ed in particolare vigilanza sull’ambiente, sull’esercizio della caccia e della pesca nonché sulla circolazione stradale sulla rete viaria provinciale; interviene per la cattura di animali pericolosi per la pubblica incolumità; coordina la vigilanza volontaria svolta dalle associazioni ambientaliste; presta soccorso in caso di calamità o catastrofi sotto il coordinamento della Protezione civile; svolge i servizi di scorta al gonfalone della Provincia.
La Polizia provinciale – il cui comando è a Villa Ottavi, in via Gorizia 49 – dispone di 1 motoscafo per servizi di vigilanza fluviale sul fiume Po; 2 piccole imbarcazioni per servizi di vigilanza sui corsi d’acqua minori; 11 automezzi fuoristrada a quattro ruote motrici; 1 motoslitta per servizi su terreno innevato; fucili di vario calibro per abbattimento di animali pericolosi; cannocchiali e visori ad infrarossi per osservazioni notturne; sistema di collegamento radiomobile; fucili lancia-siringhe per la narcotizzazione a distanza di animali pericolosi.
Nel corso del 2009 la Polizia provinciale di Reggio ha effettuato oltre 3.000 controlli su attività di gestione rifiuti e depuratori e su aziende agricole, accertando oltre 400 illeciti penali e amministrativi accertati ed intervenendo 10 volte per narcotizzare e catturare animali pericolosi.