Luciana Serri, candidato del Pd alle elezioni regionali, denuncia il bluff del governo sulle risorse destinate alla montagna.
«Ci eravamo illusi che il governo, per un improvviso attacco di buon senso, avesse fatto marcia indietro. E invece no, il dietrofront è solo un bluff. Sestola e gli altri comuni dell’Appennino tornano a essere montani ma i tagli restano, pesantissimi. In effetti è stata abrogata quella parte della legge che classificava montani i soli comuni aventi il 75 per cento del proprio territorio sopra i 600 metri sul livello del mare attribuendo a questi il 30 per cento del fondo già destinato al funzionamento delle Comunità Montane. Ma da un’attenta lettura delle modifiche che la Commissione Finanze ha apportato al Decreto Legge sulla finanza locale è evidente che si tratta di un modo per mascherare il colpo di scure del governo. Infatti rimane invariato il taglio di tutte le risorse destinate alle Comunità montane mentre la quota del 30 per cento derivante dall’ex fondo per il funzionamento delle stesse non viene più ripartita tra i soli Comuni montani ma tra tutti quelli che fanno parte delle Comunità Montane. Con il bel risultato che le stesse risorse saranno spalmate su un numero maggiore di comuni, quindi risulteranno ancora più insignificanti. Secondo la norma precedente, a ciascuno dei 31 comuni montani dell’Emilia-Romagna sarebbero andati mediamente circa 20 mila euro mentre con le nuove disposizioni potrebbero andare appena 5.600 euro a tutti i 125 comuni facenti parte delle Comunità Montane e delle Unioni di comuni montani.
Morale della favola: continua la politica di completo abbandono della montagna da parte di questo governo. E il consigliere Aimi del Pdl farebbe bene a leggersi le carte invece di esultare ingiustificatamente e incautamente per provvedimenti che penalizzano la nostra montagna.
Come se non bastasse il governo non ha previsto quest’anno nel decreto “milleproroghe” le agevolazioni sul gasolio e sul GPL da riscaldamento per i comuni e per le frazioni non metanizzate. Di fronte a tutto questo è necessaria una risposta decisa degli enti locali, della Provincia, della Regione e dei nostri parlamentari. Appoggeremo tutte le iniziative che restituiscano alla montagna il maltolto».