Riflettori puntati sulle “piccole grandi opere” legate all’Alta Velocità. Con l’inaugurazione avvenuta lo scorso dicembre dell’ultima tratta delle ferrovie ad Alta Velocità, enti locali e ferrovie puntano a terminare tutta quella serie di interventi collegati che hanno impatti positivi sulla vita quotidiana di tutti i cittadini.
Si tratta di poter realisticamente utilizzare risorse ferme dal 1995 e dare risposte positive alle richieste avanzate da oltre trent’anni dai cittadini, le aziende e le forze sociali di Bologna e dei Comuni della vallata del Savena. È questo lo spirito dell’accordo sottoscritto tra Comune di Bologna, Provincia di Bologna, Comuni di Pianoro e San Lazzaro di Savena, Rfi, Tav e il Consorzio di gestione Parco Gessi Bolognesi.
Si tratta di un atto ricognitivo che mira a valutare il livello di realizzazione di alcune opere che riguardano i nostri territorio:
– rotatoria tra via Bellaria, via Altura e via Canova;
– sottopasso ciclo-pedonale in corrispondenza fermata San Ruffillo;
– passerella sul torrente Savena;
– collegamento ciclabile tra via Ponchielli e via delle Armi;
L’accordo prevede anche che in merito alla variante ex provinciale 65 della Futa cosiddetta “Nodo di Rastignano”, di prevedere la realizzazione di un primo stralcio funzionale di quest’opera all’altezza della “Racchetta Corelli” e il cosiddetto svincolo di Rastignano compresa la bretella del Dazio. Sarà Rfi a farsi carico di quest’opera utilizzando le risorse già attualmente disponibili e che risalgono al 1995 (14 miliardi di vecchie Lire a carico di Tav e 18 miliardi di vecchie Lire a carico di Anas).
La realizzazione di questo primo tratto faciliterà l’accesso alle piazzole di emergenza della tratta bolognese dell’Alta Velocità Bologna-Firenze. Si tratta di spazi all’altezza della Piazzola Bastia nel Comune di Bologna, ovvero di piazzole in concomitanza con la galleria principale della tratta Bologna-Firenze e le altre due gallerie che connettono l’Alta Velocità con la vecchia tratta ferroviaria ora soprannominata “La Lenta”.
“In questo modo – spiega l’assessore Simonetta Saliera – gli enti locali e le ferrovie aumentano i loro sforzi per migliorare la qualità della mobilità nei nostri territori e soprattutto aumentare la sicurezza”. Saliera guarda al calendario e nettamente ricorda che: “Questa volta – incalza – per la prima volta potrebbero esserci le condizioni per far sì che questo accordo permetta di utilizzare quelle risorse che sono immobilizzate dal 1995 e avviare una grande opera strategica per l’intera vallata e Bologna. La città sarebbe così sgravata dal traffico, specie quello pesante, di via Toscana, mentre i Comuni della vallata avrebbero finalmente un collegamento più diretto con la grande viabilità del quadrante Mazzini-San Lazzaro”.
Soddisfazione è stata espressa anche da Marco Macciantelli, sindaco di San Lazzaro di Savena, per il quale “siamo di fronte ad un accordo che – spiega Macciantelli – può dirsi storico, visto che siamo di fronte alla reale possibilità di realizzare un’opera che dà risposta alle richieste che da anni arrivano dai cittadini, dalle forze economiche e sociale e dagli enti locali”.
Un primo passo verso una grande opera, dunque. E così l’assessore Saliera chiede certezze al governo: “Restiamo – incalza – in attesa di risposte dal ministro Matteoli che, dopo l’incontro avuto con alcuni sindaci del nostro territorio avvenuto il 14 febbraio 2009, deve dare rassicurazioni alle richieste del territorio bolognese per finanziare l’intera opera. Il ministero aveva promesso che nella programmazione degli investimenti dei prossimi anni ci sarebbero state le risorse per il completamento dell’opera quantificate in circa 32 milioni di euro. Ora aspettiamo che alle parole seguano i fatti”.