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Carpi, Bilancio di previsione 2009, l’Assessore Caruso: nessuna grave irregolarità

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“I nostri cittadini meritano di essere rassicurati sul fatto che i Bilanci del loro Comune sono sani e non ci sono gravi irregolarità – spiega l’assessore al Bilancio Cinzia Caruso, a commento di un articolo apparso oggi su un quotidiano locale – a prescindere dalle strumentalizzazioni. Dei 21 punti evidenziati dalla Corte dei Conti, che elenca tutti i possibili profili di criticità e o irregolarità, solo 3 riguardano il nostro Comune; 2 di questi sono stati ottemperati, e il terzo, riguardante l’utilizzo degli oneri per il finanziamento della spesa corrente, è previsto dalla legge”.

Il 18 novembre 2009 la Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti ha inviato al Comune un proprio atto deliberativo, inoltrato poi a chi di competenza. La delibera così recita: “dall’esito dell’attività istruttoria svolta non emergono gravi irregolarità contabili suscettibili di specifica pronuncia” e “la natura collaborativa del controllo esercitato rende doveroso da parte della sezione segnalare la presenza di criticità/irregolarità rilevate dai dati contabili trasmessi, che, pur non generando, allo stato, ricadute pericolose sul Bilancio di previsione 2009, vanno attentamente vagliate nella gestione del bilancio dell’esercizio in corso e degli esercizi futuri. Il malinteso è dovuto al fatto che questo atto elenca tutti i possibili profili di criticità e o irregolarità analizzati dalla Corte; ogni ente è in grado di meglio comprendere i punti di criticità a suo carico evidenziati. Il documento viene inviato per intero ed ogni ente ricerca i punti che lo riguardano; nella fattispecie al Comune di Carpi ne sono stati evidenziati solo 3 su 21 in totale.

Per quanto concerne il primo punto “Equilibri e vincoli di bilancio lettera B” si riferisce all’utilizzo degli oneri di urbanizzazione per finanziare la parte corrente: la legge lo consente in diversa percentuale fin dagli anni ‘90, attualmente ben il 75% di tali oneri può essere utilizzato a finanziare spese correnti e manutenzioni ordinarie. Il Comune di Carpi ne ha utilizzato il 45,16% nel 2007, il 54,76% nel 2008, il 60,90% in sede di Bilancio assestato 2009 ed il 44,44% sul Preventivo 2010 per un importo di 2 milioni di euro (e non di 4,5 milioni), con un valore assoluto in netta diminuzione da 3,8 milioni nel 2007 fino a 2 milioni nel 2010).

Il secondo punto “Affidamento di servizi pubblici locali e organismi partecipati Lettera A”, la corte si riferisce a possibili società in perdita, in particolare al Citer, società che l’ente ha provveduto a mettere in liquidazione il 19 dicembre del 2008.

Il terzo punto “Spese di personale – Lettera C” si riferisce al fatto che se i Comuni che fanno parte di una Unione non considerano tra il costo del personale la quota parte degli oneri sostenuti da questa per il proprio personale, alterano la rappresentazione della dinamica della spesa di personale stessa. Il consolidamento della spesa di personale tra Unione Terre d’argine e Comune è stato previsto con parere della Corte del 12 maggio 2009, per cui in fase preventiva non era richiesto. La Corte suggerisce di adeguarsi, pur non sapendo ancora che l’ente lo sta già facendo, e si riserva semplicemente di verificare l’esistenza di tale consolidamento in fase di Bilancio consuntivo, da redigersi ed approvare entro l’aprile 2010. Il consolidamento della spesa di personale tra Comune ed Unione è stato previsto nella relazione tecnica al Bilancio preventivo 2010 (pag. 37) dove risulta evidente che dal consolidamento emerge il rispetto dell’art. 1 comma 557 della legge n. 296/2006 che prevede la progressiva riduzione del costo del personale.

Nulla viene poi contestato all’ente relativamente alla mancata destinazione dei proventi al Codice della strada regolarmente rendicontati, all’utilizzo di “pericolosi strumenti di finanza derivata” chiusi a suo tempo con un risultato positivo di tutto rispetto (596.000 euro di margine positivo). In merito all’indebitamento complessivo il limite massimo previsto dalla legge è del 15% del rapporto tra oneri finanziari ed entrate correnti: il Comune di Carpi lo utilizza per il 3,59%, quindi meno di un quarto della possibilità prevista.