“Ci risiamo. Ancora una volta la Giunta di sinistra di Carpi non ha perso occasione per schierarsi dalla parte dei nomadi, a danno dell’intera collettività carpigiana. Nell’approvazione del bilancio, infatti, i compagni hanno inserito, sottovoce, quasi a voler evitare comprensibilissimi mal di pancia, un capitolino di spesa (48mila Euro) interamente dedicato al mantenimento dei nomadi. Con tanto di precisazione: il tetto di quasi 50mila euro previsti, potrà anche essere sforato in beata tranquillità. Traduzione dal politichese all’italiano: spendete pure, paga Pantalone. E tutto ciò è semplicemente stupefacente!”.
Ad affermarlo il Consigliere regionale del PDL Enrico Aimi che aggiunge: ”Mi domando: perché continuare a mantenere i campi nomadi? Perché Campedelli e compagni sono sempre così prodighi e lesti a schierarsi dalla parte di rom, sinti e via dicendo, senza prima prendere in esame le tante situazioni di famiglie di carpigiani in grave crisi economica? Evidentemente – ha aggiunto Aimi – per il Partitone ci sono cittadini di serie A e di serie B. Non si spiega infatti altrimenti questo atteggiamento che va avanti da tanto, anzi troppo tempo. Sono anni che chiediamo alla Giunta carpigiana un’inversione di rotta. Purtroppo, però, le nostre istanze si sono sempre infrante contro un muro duro da abbattere. Alla faccia dei tanti italiani in difficoltà per la morsa della crisi economica. Oramai sono passati due anni da quando, attraverso due ordini del giorno bipartisan, il consiglio comunale impegnò il sindaco Campedelli a presentare un piano programmatico per incominciare a far pagare le utenze a chi le utilizza, ovvero i nomadi oramai “stanziali” di Carpi. Singolare definizione quella utilizzata dai compagni di “nomadi stanziali”, perché delle due l’una: se sono nomadi non sono stanziali; se sono stanziali, non sono nomadi. Nonostante le tante battaglie condotte su questo tema dal PDL, il Sindaco continua per la sua strada infischiandosene delle richieste della città. Dov’è finito il tanto sbandierato principio di uguaglianza che sempre fiorisce sulla bocca dei politici “progressisti”? Sono forse i carpigiani, soprattutto quelli in difficoltà economica, figli di un Dio minore? A Carpi essere nomade è un vantaggio che, ad ogni bilancio, viene puntualmente rinnovato. Bollette di acqua, luce e gas dei nomadi interamente sul groppone dei carpigiani. Affitto per occupazione di suolo pubblico: ovviamente, offre la premiata ditta Carpi & co. Trattasi di gentile concessione dell’allegra compagnia, sempre pronta a fare orecchie da mercante quando si tratta di schierarsi, non solo a parole, dalle parte degli italiani e dei carpigiani. E intanto – ha rincarato Aimi – veniamo a conoscenza di altre situazioni al limite. Basti pensare ai tanti italiani in attesa da anni di un alloggio popolare e totalmente privi di aiuti sociali. La politica degli inganni è finita e se a qualcuno potrà anche apparire un paradosso, l’unico baluardo a difesa degli italiani, soprattutto quelli in difficoltà, arriva da un centrodestra che conduce su questi temi battaglie popolari e sociali. Ci auguriamo – ha poi concluso Aimi – che fin dalle prossime elezioni regionali anche a Carpi si incomincino a intravedere i primi segnali politici di cedimento di un centrosinistra “stanziale” che per le politiche sociali calate sul territorio vorremmo finalmente vedere ‘nomade’”.