Neve e ghiaccio, ferrovie in tilt anche in regione! Al servizio pendolare appena lo 0,32% del bilancio dell’Emilia Romagna. Legambiente: “Dopo questi episodi risulta difficile chiedere ai cittadini di privilegiare il treno rispetto all’auto privata. Occorre che vengano messe in atto politiche serie di rilancio del trasporto ferroviario”.
“ Trenitalia si scusa del disagio”. “Si informano i passeggeri che alcuni treni a causa del ghiaccio e delle ingenti nevicate subiranno ritardi, rallentamenti ed alcune preventive soppressioni”.
Frasi frequenti che in queste ultime mattine hanno accompagnato la lunga permanenza dei pendolari e viaggiatori lungo le tratte emiliano romagnole, che dalle 6 del mattino sono rimasti ad aspettare i treni fantasma per Milano e Bologna, tutti in ritardo e molti dei quali cancellati.
Neve e gelo hanno messo in ginocchio le ferrovie, nonostante i messaggi televisivi secondo cui “ l’Italia è stato l’unico Paese europeo a non avere treni fermi ” .
L’ammissione implicita della disastrosa debacle della nostra rete le da la stessa Trenitalia che ha consigliato ai propri clienti di “portarsi coperte e acqua, per eventuali soggiorni in treno oltre l’orario … “ avvisandoli però che “ i biglietti dei treni soppressi o in ritardo non verranno rimborsati “.
La realtà è quella descritta dagli stessi sindacati dei ferrovieri (CISL e CGIL in primis) : i ritardi e le soppressioni sono dovute alla mancanza di manutenzione preventiva necessaria a scongiurare i congelamenti degli impianti, alle verifiche di freni, porte dei vagoni, locomotori , etc. etc.
Servono invece un servizio accurato, puntualità, prevenzione, treni nuovi e più tratte coperte. Ma per tutto ciò, evidentemente è necessario spostare le priorità d’investimento dalla strada alla ferrovia e puntare sui nodi urbani. Ad oggi, invece, il 70% dei finanziamenti della Legge Obiettivo è destinato a strade ed autostrade, mentre solo il 30% dovrebbe garantire lo sviluppo di ferrovie, TAV e metropolitane. Tra il 2003 e il 2009 in Emilia-Romagna il 95,30% degli investimenti infrastrutturali ha riguardato le strade e solo il 4,70% le ferrovie. Nonostante alcune azioni positive, nel 2009 gli stanziamenti per il servizio ferroviario pendolare hanno rappresentato appena lo 0,32% del bilancio regionale più o meno la cifra necessaria a realizzare 3-4 km di autostrada (fonte: Dossier Pendolaria 2009, www.legambiente.eu/documenti/2009/0911_pendolaria09/index.php).
“I disagi di questi giorni – dice Frattini, Presidente di Legambiente Emilia Romagna – minano fortemente tutte le azioni di promozioni del trasporto pubblico. Dopo questi episodi risulta difficile chiedere ai cittadini di privilegiare il treno rispetto all’auto privata. Occorre che vengano messe in atto politiche serie di rilancio del trasporto ferroviario, che passano sia per investimenti in nuove infrastrutture ma anche nel garantire una qualità del servizio adeguata. Mentre si discute a tutti livelli della riduzione delle emissioni di CO2, chiediamo alla Regione e agli Enti Locali un impegno preciso per lo sviluppo di un trasporto pubblico realmente competitivo con l’auto, elemento essenziale di un Paese più moderno e civile”.