Sensibile riduzione dei costi operativi; ulteriore efficientamento dei turni di servizio e dell’organizzazione dei depositi periferici per razionalizzare le risorse ed aumentare la produttività; investimenti in nuovi mezzi e nella formazione del personale. Sono queste le linee guida del Piano industriale di ATCM per il triennio 2009-2011, predisposto dal Consiglio di Amministrazione ed approvato all’unanimità dall’Assemblea dei soci che si è riunita martedì 15 dicembre. La nuova versione del Piano industriale recepisce alcuni importanti interventi correttivi che integrano le azioni previste dal precedente schema operativo, predisposto nella scorsa primavera in sede di gara per l’apertura della compagine sociale a soci esterni. La definizione di nuovi obiettivi di gestione si è resa necessaria in seguito ai mutamenti di scenario in cui si è trovata ad operare l’azienda di trasporto pubblico modenese rispetto alle previsioni formulate nei mesi scorsi: alla luce di quanto emerso in questi primi mesi di gestione operativa, quindi, la direzione aziendale ha individuato le nuove linee guida che non sostituiscono le azioni previste in precedenza, ma le integrano nell’ottica di mantenere gli obiettivi economici fissati.
Gli obiettivi che l’azienda intende raggiungere nei prossimi anni sono in primo luogo la graduale e progressiva riduzione del disavanzo d’esercizio, mantenendo invariato il livello dei servizi erogati e dei Km percorsi. Per gli esercizi 2009 e 2010 si prevede una chiusura in perdita, mentre l’esercizio 2011 dovrebbe vedere un utile di circa 900 mila euro. Il risultato del 2009 sarà fortemente influenzato dal rilevante impatto economico – pari ad oltre 1,2 milioni di euro – derivante dalla mancata contribuzione statale per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro di categoria. Questo evento si è verificato per la prima volta ed in maniera inaspettata, ed inciderà pesantemente sui conti di tutte le aziende di trasporto pubblico italiane. Per raggiungere gli obiettivi economici si punta sulla riduzione dei costi e sull’aumento di produttività del personale. L’analisi degli indicatori di performance (che esprimono la capacità dell’azienda di produrre i servizi in maniera efficace ed efficiente), evidenziano per ATCM un rendimento operativo piuttosto basso se paragonato a quello di aziende simili per tipologia di servizio erogato. In particolare, risultano sotto la media i ricavi da tariffa al Km, il numero di passeggeri trasportati per Km, i ricavi per addetto, i ricavi da corrispettivo. Questi dati rendono necessaria una sostanziale accelerazione nel processo di efficientamento aziendale: alcuni interventi correttivi, come la riorganizzazione dei turni di servizio del personale viaggiante, sono già stati eseguiti ed ora si sta provvedendo alla risoluzione di alcune difficoltà generate dalla nuova organizzazione. Per completare il miglioramento complessivo dell’efficienza di servizio si prevede l’apertura di un tavolo negoziale con l’Agenzia per la Mobilità anche per la revisione dei tempi di percorrenza. La riorganizzazione del personale renderà possibile una graduale riduzione dello stesso, passando dagli attuali 581 dipendenti ai 505 previsti per il 2011. Tuttavia resta confermato che nessun dipendente di ATCM verrà licenziato, ma si opererà attraverso il blocco del turn-over e l’incentivazione all’esodo volontario verso altri operatori di mobilità o verso subconcessionari, come peraltro già avvenuto nel corso del 2009 per 20 operatori d’esercizio assunti da FER-Ferrovie Emilia-Romagna.
La riduzione dei costi passerà anche attraverso la rinegoziazione di tutti i contratti in essere e il taglio delle spese (telefoniche, affitti, contratti assicurativi, marketing, consulenze esterne) e la razionalizzazione della rete di vendita. E’ già stato avviato, inoltre, il rientro in azienda di alcuni servizi effettuati all’esterno. Per le attività di officina, ad esempio, nel periodo agosto-ottobre 2009 le lavorazione esterne sono diminuite del 37% in termini assoluti e del 59% in valore rispetto allo stesso periodo del 2008, con un risparmio di circa 450 mila euro. Gli effetti positivi di questo processo proseguiranno anche nei prossimi mesi ed entreranno a regime nel corso del 2010.
Un altro capitolo importante è quello relativo ai subaffidamenti: è in corso una trattativa volta ad incrementare il volume dei Km affidati in subconcessione, nonché a ridurne il costo unitario attualmente versato da ATCM. La trattativa sta procedendo positivamente e, per quei bacini dove l’accordo non sarà raggiunto, si procederà ad un nuovo iter di gara. Il Piano industriale prevede anche un sostanzioso capitolo di nuove entrate, realizzate attraverso l’attivazione di sinergie con società collegate e l’avvio di nuovi servizi. Verranno ulteriormente intensificate le azioni di lotta all’evasione, attraverso un maggior coinvolgimento di tutte le risorse ATCM (personale viaggiante e non viaggiante) e l’avvio di un innovativo percorso di contrasto all’abusivismo. Il call center di ATCM opererà anche per conto di FER, inoltre ATCM svolgerà l’attività di project management per l’esecuzione di lavori di modifica ed ammodernamento della rete filoviaria urbana. Sarà ulteriormente implementata anche l’attività di noleggio e verranno effettuati servizi in subconcessione per conto di Trenitalia. Il piano di investimenti prevede nel triennio 2009-2011 l’acquisto di 44 nuovi mezzi per una spesa totale di oltre 11 milioni di euro; 14 mezzi sono già stati acquistati e verranno consegnati nei prossimi mesi. Nel corso del 2010 saranno acquistati altri 14 mezzi e nel 2011 ulteriori 16 mezzi. Gli investimenti incideranno soprattutto sulla flotta del servizio extraurbano ed interurbano (32 mezzi in totale), mentre crescerà anche la quota di mezzi ecologici grazie all’introduzione di 4 filobus e 8 autobus a metano.
Il Piano industriale allarga lo sguardo anche oltre la sua naturale scadenza, individuando obiettivi di lungo periodo il cui perseguimento sarà possibile solo a partire dal 2012. In particolare, si punta alla revisione dell’offerta dei servizi TPL attraverso la definizione di una soglia minima di redditività o di un valore massimo di costo per passeggero; alle integrazioni al contratto di servizio, da condividere con l’Agenzia per la Mobilità al fine di garantire dei meccanismi di copertura economica in caso di variazioni non prevedibili. Particolarmente rilevante è poi la previsione di avvio dell’integrazione societaria tra ATCM e ACT (Reggio Emilia): l’efficientamento e la razionalizzazione delle due strutture organizzative potrebbero rendere possibili sinergie operative nell’area della manutenzione, degli acquisti, degli investimenti e nell’erogazione del servizio TPL con eliminazione di eventuali sovrapposizioni.
Definite le nuove linee guida del Piano industriale, l’obiettivo dell’azienda è ora quello di ottenere la più ampia condivisione delle strategie individuate con tutti gli interlocutori interessati (in primo luogo l’Agenzia per la Mobilità, ma anche i soci pubblici e le Organizzazioni sindacali), in quanto la risoluzione delle attuali problematiche non potrà essere demandata esclusivamente al management di ATCM, ma sarà necessario il contributo fattivo di tutti i soggetti che operano nel campo della mobilità locale. L’approccio che si intende seguire sarà, quindi, incentrato su una periodica informazione e condivisione con gli interlocutori interessati sullo stato di avanzamento del nuovo Piano industriale.