«Per favorire la frequenza scolastica superiore degli studenti della montagna occorre certamente migliorare i trasporti pubblici, ma non solo: la Provincia, oltre a potenziare la formazione a distanza on line sta verificando la possibilità di rilanciare l’offerta del convitto S.Filippo Neri a Modena per ospitare gli studenti che intendono frequentare gli indirizzi, come quello artistico, presenti solo nel capoluogo». Lo ha annunciato Elena Malaguti, assessore provinciale all’Istruzione, rispondendo in Consiglio provinciale a una interpellanza dei consiglieri Dante Mazzi e Giovanna Bertolini (Pdl) sulla situazione dell’offerta scolastica superiore in Appennino.
«Gli studenti della montagna – ha lamentato Mazzi – sono svantaggiati per la mancanza di istituti superiori. I ragazzi sono costretti a frequentare sedi lontane a Sassuolo e Pavullo con ripercussioni negative sul rendimento scolastico e più in generale sulla qualità della loro vita. In particolare – ha aggiunto Mazzi – gli studenti dell’area di Frassinoro, Palagano e Montefiorino, per raggiungere le scuole, partono da casa alle 5,40 per rientrare solo alle 16. Per non parlare dei costi sui trasporti. Occorre quindi potenziare l’offerta in montagna, soprattutto nell’area dei comuni della valle del Secchia e nel Frignano».
Malaguti ha evidenziato che «l’offerta è buona, specie se paragonata con altre realtà montane della regione. Lo sviluppo dei poli scolastici modenesi, infatti, ha permesso di ridurre il pendolarismo. A Pavullo ci sono due istituti superiori con indirizzi liceali, tecnici industriali, commerciali e professionali che ospitano oltre 1200 studenti. A Sassuolo, polo più vicino all’Appennino ovest, sono presenti sei scuole superiori per oltre 4400 studenti, molti di questi provenienti dalla montagna. I disagi per alcune aree ci sono e oltre al miglioramento del trasporto e l’ipotesi del convitto, stiamo verificando la possibilità di sfruttare meglio le opportunità delle nuove tecnologie per la formazione a distanza, come peraltro già sperimentato in passato».
Dai dati forniti durante la discussione dall’assessore provinciale emerge che complessivamente gli studenti dei comuni di Frassinoro, Palagano e Montefiorino che frequentano le superiori sono 179, in gran parte iscritti agli istituti di Sassuolo; gli studenti superiori dei comuni di Fiumalbo, Pievepelago e Riolunato sono 137, iscritti soprattutto a Pavullo e alla scuola privata paritaria Barbieri di Pievepelago.
E sul tema del potenziamento delle scuole private paritarie (oltre al Barbieri di Pievepelago anche l’istituto delle Francescane a Palagano), sollevato dai consiglieri Pdl, Malaguti ha chiarito che la Provincia non ha competenze di programmazione anche se «una volta avviata la riforma, siamo disponibili a studiare una espansione degli indirizzi offerti da queste scuole».
Durante il dibattito Stefano Corti (Lega nord) ha sottolineato che «il disagio degli studenti c’è ed è notevole, come denunciato anche dai Comuni, e la Provincia deve intervenire anche sul fronte del miglioramento del trasporto pubblico», mentre Luca Gozzoli (Pd), rivolgendosi ai consiglieri di minoranza, ha replicato polemicamente «prendetevela con la riforma Gelmini e i tagli di Tremonti per questa situazione. Noi però siamo disponibili – ha aggiunto Gozzoli – ad approvare un ordine del giorno di tutti i gruppi politici per chiedere al Governo maggiori risorse per mantenere le scuole in montagna».