Confagricoltura, CIA, Confcooperative-Fedagri, Legacoop Agroalimentare e UPLAS di Parma, nel condividere la forte preoccupazione per lo stato di grave crisi in cui versa l’intero comparto agroalimentare parmense (dal settore lattiero-caseario agli allevamenti suinicoli, dai cereali alla vitivinicoltura: tutti settori colpiti da un drastico calo dei redditi e dall’aumento dei costi di produzione) annunciano lo stato di mobilitazione che si concretizzerà, nella giornata di giovedì 26 novembre, in un corteo di trattori che attraverserà le strade del centro cittadino, e nelle giornate di venerdì 27 e sabato 28 novembre, nell’allestimento di un presidio in piazza della Steccata.
Il programma della mobilitazione
• Giovedì 26 novembre: un corteo di 200 trattori in città:
• Alle 9,30 del 26 novembre circa 200 trattori si raduneranno al parcheggio scambiatore Nord – Autostrada A1. Alle 10 il corteo si muoverà seguendo un itinerario che toccherà via Rastelli, via Europa, il sottopasso del ponte delle Nazioni, quindi proseguirà sul Lungoparma, in via Mazzini, piazza Garibaldi, via Repubblica, via Emilio Lepido sino a raggiungere l’imbocco della Tangenziale Est e quindi, tramite via Rastelli, rientrerà al parcheggio scambiatore Nord.
Nel corso della mattinata, in piazza Garibaldi, è prevista la consegna, da parte di una delegazione, delle istanze del mondo agricolo alle autorità comunali, provinciali e al Prefetto.
• Venerdì 27 e sabato 28 novembre – Avvio del presidio in piazza della Steccata.
• Il presidio in piazza della Steccata avrà inizio venerdì 27 novembre con l’allestimento di un gazebo. Per tutta la giornata saranno distribuiti ai cittadini prodotti agricoli del nostro territorio e volantini informativi.
Il presidio proseguirà anche sabato 28 novembre giornata durante la quale, alle 11, è in programma anche l’incontro con i parlamentari e i consiglieri regionali eletti nel nostro comprensorio.
Le ragioni della mobilitazione
In un documento unitario, che costituisce la piattaforma della mobilitazione, le organizzazioni professionali agricole e le centrali cooperative di Parma denunciano l’assenza, nella Legge Finanziaria nazionale per il 2010, di risposte alle esigenze di sviluppo del settore agricolo e condannano la cancellazione, rispetto al passato, delle risorse a sostegno:
• del Fondo di Solidarietà Nazionale per le assicurazioni agevolate;
• delle agevolazioni previdenziali per le aziende agricole che operano nelle aree montane e svantaggiate;
• delle agevolazioni fiscali sulle accise del gasolio per le coltivazioni in serra.
La denuncia riguarda anche la mancata erogazione dei 45 milioni di euro previsti dalla legge n. 33/09 per le aziende che hanno acquistato quote latte.
Confagricoltura, CIA, Confcooperative-Fedagri, Legacoop Agroalimentare e UPLAS parmensi, nel sottolineare la drammaticità della situazione, ribadiscono il rischio della chiusura di centinaia di aziende agricole, qualora non venissero varati seri provvedimenti e qualora permanesse l’assenza di una politica economica per il settore.
Le cause della grave crisi dell’agroalimentare – e in particolare del comparto del Parmigiano-Reggiano – non sono da attribuire unicamente agli effetti negativi della globalizzazione e delle recenti crisi finanziarie ed economiche che pur incidono sulle capacità di spesa dei consumatori.
Le cause sono più profonde e vengono da lontano.
Siamo in presenza di una crisi strutturale aggravata da congiunture negative, dall’assenza di programmazione e dalla mancata predisposizione di adeguati strumenti di politica per il settore, il tutto aggravato dalla mancanza di risorse per gestire la fase di cambiamento e di selezione che il mercato, selvaggiamente, sta operando tra le imprese ed i sistemi produttivi.
Occorre, per il futuro, prevedere norme atte a programmare la produzione attraverso un’autoregolamentazione nel settore dei formaggi Dop.
La volontà delle nostre organizzazioni è di dar vita ad una mobilitazione unitaria, civile, autonoma, aperta a tutti coloro che giudicano l’agricoltura un patrimonio economico e culturale importante, che va salvaguardato.
Per questo motivo auspichiamo l’appoggio di tutte le istituzioni regionali e provinciali alle nostre legittime rivendicazioni.
In particolare alla Regione chiediamo un forte impegno sulle materie di propria competenza, tra le quali spiccano la normativa regionale, il bilancio, il credito e le bonifiche.
Inoltre ribadiamo l’urgenza di apportare tutte le correzioni necessarie per un buon funzionamento della gestione del Piano di Sviluppo Rurale, per recuperare efficienza e tempestività nell’esame dei progetti presentati dagli agricoltori parmensi.
Confagricoltura, CIA, Confcooperative Fedagri, Legacoop Agroalimentare e UPLAS di Parma chiedono ai Governi – nazionale e regionale -, al Parlamento, agli enti locali, alle forze politiche e sociali e ai cittadini il sostegno per l’affermazione della centralità dell’agricoltura in una moderna economia. L’Agricoltura garantisce cibo, sicurezza alimentare, tutela del paesaggio, valorizzazione del territorio e crea occupazione.
Per le ragioni sopraelencate chiediamo l’immediata individuazione ed applicazione di un pacchetto di misure nazionali in grado di sostenere le imprese e prepararle alla fase del rilancio e dello sviluppo tramite:
• il ripristino del Fondo di Solidarietà Nazionale, facendone una misura permanente, con una dotazione sufficiente a coprire anche le annate 2008 e 2009 (250 milioni di euro);
• la proroga delle agevolazioni contributive per zone montane e svantaggiate (200 milioni di euro);
• l’accesso al credito a tassi agevolati con garanzia pubblica (per il sostegno agli istituti bancari lo Stato ha già determinato particolari condizioni di sostegno ad altri settori produttivi);
• la sospensione delle procedure di riscossione dei crediti maturati dagli istituti di credito nei confronti delle imprese agricole e la rateizzazione delle passività;
• il ripristino del finanziamento dei contratti di filiera mediante le risorse (400 milioni di euro) a tal proposito accantonate nel Fondo per le Aree Sottoutilizzate (FAS);
• l’erogazione dell’aiuto di Stato fino a 15 mila euro per azienda, così come accordato dalla Commissione europea;
• la pronta messa a disposizione degli aiuti per la diversificazione produttiva nel settore bieticolo-saccarifero (43 milioni di euro);
• sgravi e incentivi tributari e contributivi per la riduzione dei costi produttivi ed amministrativi, per contribuire a sanare le perdite reddituali e per far ripartire gli investimenti;
• la sospensione dell’imminente rata della legge 119/03;
• la riduzione del cuneo fiscale per le aree non agevolate del Centro e del Nord (6 milioni di euro);
• l’estensione della Tremonti Ter alle imprese individuali per gli investimenti in macchinari e attrezzature agricole (300 milioni di euro);
• l’erogazione dei 45 milioni di euro previsti dalla legge 33/09 per le aziende che hanno acquistato quote latte;
• il rifinanziamento delle agevolazioni tributarie per riordino fondiario (140 milioni di euro);
• la riduzione del 50% dell’IVA per l’acquisto delle materie prime e la fissazione al 4% dell’IVA sulle nuove strutture realizzate nell’ambito dei Piani di sviluppo rurale;
• l’estensione del credito d’imposta per gli investimenti all’intero territorio nazionale;
• l’aumento della dotazione finanziaria per il credito d’imposta per l’imprenditoria giovane, raddoppiando i massimali per ogni singolo intervento;
• la proroga dell’accisa zero sul gasolio a valere per l’intero settore agricolo e riduzione al 4% dell’aliquota IVA sui carburanti utilizzati nelle attività agricole a tutto il 2010;
• la sospensione dei contributi INPS;
• l’utilizzo degli stanziamenti non spesi per gli ammortizzatori;
• la massima diffusione dell’autocertificazione.