Il Consiglio comunale di Carpi di giovedì 29 ottobre aveva all’ordine del giorno due delibere: l’assessore al Progetto Unione dei Comuni Maria Cleofe Filippi ha presentato in primis un’integrazione ad una delibera adottata circa due anni dal civico consesso e relativa al trasferimento all’Unione delle Terre d’argine delle materie inerenti il Sia tramite conferimento delle competenze, delle funzioni e delle attività del Sit, secondo l’accordo attuativo con la Regione per le gestione del territorio.“Si tratta di andare a dar vita ad una gestione integrata di altri sistemi oltre a quelli già in essere, in particolare il catasto e il sistema fiscale a questo legato, all’interno di un complesso processo di costruzione di reti e di utilizzo di software appositi che permettano all’Unione di parlare lo stesso linguaggio di quelli regionali: in modo da dare un servizio più veloce e di qualità ai cittadini e garantire una maggiore efficienza al Comune. Ricordo ad esempio – ha detto – la recente presentazione in Prefettura di un sistema che consente di avere a disposizione on-line tutti i cartellini dell’Anagrafe cittadina, per gli usi delle forze dell’ordine, primo a livello provinciale. E anche la realizzazione, all’avanguardia al suo tempo, del database del Sit”. Il tema del risparmio che consentirebbe questo trasferimento di materie all’Unione è stato toccato da numerosi consiglieri che sono intervenuti nel dibattito: ad essi ha risposto la Dirigente comunale Patrizia Mantovani, che ha ricordato come in questo modo si possano ammortizzare i costi e ottenere finanziamenti possibili solo a favore dell’Unione, garantendo uno stesso livello a tutti e quattro i comuni delle Terre d’argine. Se Roberto Andreoli (capogruppo Pdl) ha comunque sottolineato come sia sempre Carpi che costruisce una dote che altri comuni ottengono gratis sobbarcandosene il lavoro, l’assessore Filippi ha allora ricordato come per questo operato ad esempio il Ced cittadino ottenga finanziamenti da Novi, Soliera e Campogalliano, potendo utilizzare anche i tecnici di questi centri per ampliare i progetti in essere a Carpi in quantità e qualità. La delibera è stata approvata da Pd, Idv e ApC, con l’astensione di PdL e Lega nord, e l’uscita dall’aula di Lorenzo Paluan (capogruppo di Lista civica Carpi a 5 stelle-beppegrillo.it-Prc).
La seconda delibera discussa nel corso della seduta di giovedì scorso dal Consiglio comunale riguardava invece l’approvazione del corrispettivo dovuto per una unità immobiliare che aveva richiesto la trasformazione in piena proprietà di aree già concesse in diritto di superficie, ubicate nei Pip, in particolare in via Siemens. Presentata dall’assessore al Patrimonio Carmelo Alberto D’Addese la delibera riguardava un’area di 2087 metri quadrati per un corrispettivo di 14mila euro circa. Interessanti i dati forniti a richiesta di alcuni consiglieri nel corso del dibattito e riguardanti le unità immobiliari inserite in aree Peep e Pip per le quali si sono accettate richieste di trasformazione negli anni scorsi. Queste sono state 459 su 1200 per le aree Peep e 109 su 400 per le Pip, per un incasso di 3.538 milioni di euro e 1.962 milioni di euro rispettivamente. Il dirigente comunale Norberto Carboni ha poi su richiesta spiegato i criteri di legge che definiscono i prezzi al metro quadrato che attribuiscono il valore di queste aree ‘in svincolo’, sempre diversi nel tempo, mentre Marco Bagnoli (Pd) ha chiesto di incentivare la pubblicizzazione di questa possibilità per garantire nuovi introiti al Comune. “Si potrebbe arrivare – ha concluso Carboni – a undici milioni e quattro milioni di incasso rispettivamente per Peep e Pip, come stima di massima”. La delibera è stata approvata all’unanimità.