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Ancora una volta la Ferrari vicina al Policlinico di Modena e alla ricerca sanitaria

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medici_operazioneDopo il finanziamento del Laboratorio di Ricerca Materno Infantile inaugurato il 17 febbraio scorso, la società di Maranello ha donato 180.000 euro alla Struttura Complessa di Chirurgia della Mano, diretta dal dottor Antonio Landi per una ricerca sulla “ricostruzione Meta-diafisaria mediante l’uso combinato della Rivascolarizzazione Microchirurgica e dei Biomateriali”. Si tratta di una metodica innovativa per il trattamento delle lesioni con perdita ossea a livello delle ossa metacarpali, cioè gli assi portanti della funzione della mano. Questa tecnica si pone in alternativa al tradizionale impianto di segmenti ossei prelevati dal paziente stesso (prelievi autologhi) o degli innesti ossei da cadavere, che in entrambi i casi pongono inevitabili problematiche psicologiche e sono spesso rifiutate dai pazienti.

La Ferrari aveva già finanziato nel 2007 un progetto per la riabilitazione degli infortunati sul luogo di lavoro, basato su percorsi riabilitativi ad hoc per ogni singola tipologia di trauma o esito traumatico. Il Progetto venne segnalato dalla Regione Emilia Romagna al Ministero della Sanità e vede oggi il Policlinico come centro pilota del settore.

La tecnica in corso di sperimentazione al Policlinico con questa nuova ricerca si basa sull’inserimento di uno scaffold – termine anglosassone che significa “impalcatura” – che serve da asse per guidare ed agevolare la ricrescita del tessuto osseo, integrato mediante l’impiego di cellule staminali che agevoleranno e catalizzeranno la ricrescita stessa, trasformandosi in un vero e proprio tessuto osseo. “Nel nostro caso – ha spiegato il dottor Antonio Landi, Direttore della Struttura Complessa di Chirurgia della Mano e Microchirurgia del Policlinico – la particolarità consiste nel fatto che questo scaffold potrà essere vascolarizzato utilizzando un vaso arterioso di piccolo diametro prelevato nella stessa area anatomica della mano dal paziente stesso. In questo modo si consentirà alle cellule staminali di usufruire di un ambiente metabolico ideale su un piano tridimensionale. Gli scaffolds vengono costruiti su misura (custom-made) dalla Finceramica, partner del progetto di ricerca. Le cellule staminali sono prelevate, trattate e centrifugate dalla Eon, fondamentale partner della ricerca, direttamente in sala operatoria per evitare contaminazioni. Al paziente viene poi applicata una placca a stabilità angolare con specifiche e innovative proprietà che permettono una notevole resistenza e stabilità dell’impianto. L’impiego di questa placca, prodotta a Basilea in Svizzera su un brevetto che già ha rivoluzionato il trattamento delle lesioni traumatiche acute del polso e delle ossa metacarpali, permetterà, grazie all’intrinseca stabilità conseguita nel binomio osso-scaffold, una riabilitazione immediata e un tempo di recupero funzionale estremamente ridotto rispetto alle metodiche classiche. I primi studi di follow-up hanno già mostrato buoni risultati nei tre pazienti che sono stati inizialmente trattati e rivalutati nei primi 6 mesi di studio avviato”.

La Finceramica di Faenza è una società operante nel settore dei materiali bioceramici e bioceramici-compositi destinati allo sviluppo e produzione di dispositivi medici con particolare riferimento al trattamento di patologie del sistema muscolo-scheletrico in campo ortopedico, come sostituti ossei, cartilaginei per articolazioni, protesi d’anca, protesi di ginocchio.

Il finanziamento della Ferrari si aggiunge ai fondi già stanziati dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito della Ricerca traslazionale sulla rigenerativa ossea coordinata dagli Istituti Ortopedici Rizzoli (IOR) di Bologna. Esso sarà fondamentale per permettere di implementare l’impiego delle tecnologie più moderne sia nella fase chirurgica che degli studi di outcome ed adeguare le risorse umane necessarie alla sperimentazione.

“La nostra collaborazione con Ferrari S.p.A. risale al 2000 – racconta il dottor Antonio Landi – quando ebbi occasione di conoscere l’Avvocato Luca di Montezemolo che, in seguito al nostro incontro ed alla condivisione delle linee di sviluppo sanitario e sociale sostenute dalla nostra struttura, si è da allora interessato con entusiasmo al nostro lavoro”.

“Questa ricerca, che conferma il ruolo di apripista dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena nella Chirurgia della Mano, ha importanti applicazioni cliniche nella cura delle perdite di sostanza ossea a livello dei metacarpi. Siamo grati alla Ferrari per l’attenzione che ancora una volta ha posto alla ricerca applicata alla clinica e all’attenzione che sempre ha dimostrato nell’aiutare la crescita delle realtà modenesi come il Policlinico”. Ha commentato il Direttore Generale del Policlinico di Modena, dott. Stefano Cencetti.