«Alla Nacco chiediamo di ritirare la procedura di mobilità, verificando se ci sono altre strade per risolvere la situazione di crisi. E, soprattutto, facciamo appello al senso di responsabilità sociale dell’azienda: non si può avviare da un momento all’altro, senza alcun preavviso, un provvedimento di questo tipo che ha ricadute pesanti per i lavoratori, per le aziende dell’indotto e per il territorio». L’ha affermato il presidente della Provincia di Modena, Emilio Sabattini, incontrando nella mattina di lunedì 12 ottobre, insieme all’assessore provinciale alle Politiche del lavoro Francesco Ori, una rappresentanza dei lavoratori della multinazionale che produce carrelli elevatori.
La Provincia – ha aggiunto Sabattini – «chiederà a Confindustria di farsi da tramite con la multinazionale americana, con la proposta di ritirare la procedura di mobilità per i 90 dipendenti dello stabilimento modenese depositata nei giorni scorsi».
L’assessore Ori ha ricordato inoltre che «anche in tempi recentissimi l’azienda aveva mostrato di voler investire sul futuro, proponendo corsi di formazione professionale finanziati, in parte, anche dall’Amministrazione provinciale. Non comprendiamo quindi cosa possa essere accaduto in così poco tempo da determinare una simile inversione di rotta. Per quanto riguarda la Provincia – ha concluso l’assessore – rimane invariato l’impegno a supportare in ogni modo possibile l’azienda nella ricerca di una soluzione. Ma è necessario ripartire da un progetto che veda nei lavoratori una componente importante per uscire dalla crisi, e non un fardello di cui liberarsi alla prima difficoltà».
***
Il Consiglio comunale di Modena ha approvato all’unanimità un ordine del giorno che esprime solidarietà ai 90 lavoratori dell’azienda metalmeccanica “Nacco” che, secondo le notizie pubblicate dalla stampa, starebbero per essere messi in mobilità. L’ordine del giorno, firmato da tutti i capigruppo, sottolinea che “i lavoratori hanno subito iniziato il presidio dello stabilimento” e invita i dirigenti “a incontrare con urgenza le rappresentanze sindacali per valutare soluzioni diverse per l’uscita dalla crisi”. La mozione sollecita anche l’intervento della Commissione speciale per la Crisi per tutte le situazioni in cui lavoratori modenesi vedono a rischio il proprio posto di lavoro e la propria sicurezza economica e sociale.